Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite: dopo l’impresa di un mese fa a San Siro con l’Inter, per il Cagliari solo una vittoria con il Palermo in mezzo ai pesanti ko con Fiorentina, Lazio, Torino e Chievo. Unica rassicurante consolazione: le ultime tre della classifica non corrono e la distanza dalla zona pericolo rimane ferma a nove punti. Sì, ma i tifosi ora cominciano a preoccuparsi. E aspettano la sfida di domenica con l’Udinese combattuti. Un po’ con la speranza che il fortino del Sant’Elia possa ridare punti e slancio alla squadra; un po’ con la paura che la sfida con i bianconeri confermi i brutti segnali degli ultimi trenta giorni.
Qualche segnale di progresso c’è stato almeno sul fronte mal di trasferta. Vero, il Chievo non è né la Lazio né il Torino. Ma contro i veronesi la squadra di Rastelli è riuscita a tenere la partita “aperta” sino alla fine. L’ultimo mese ha evidenziato, oltre ai risaputi problemi in difesa con numeri record in quanto a reti subite, anche problemi in attacco. Punte latitanti nei momenti che contano, insomma. I gol di Borriello con la Fiorentina e di Melchiorri sono arrivati a partita compromessa, con la squadra in entrambi i casi momentaneamente sotto di tre reti. L’ultima segnatura di un attaccante in grado di incidere sulla partita è stata quella del pareggio di Melchiorri a San Siro. Un mese fa. I gol dell’illusorio vantaggio con la Fiorentina e quelli della vittoria con il Palermo portano la firma di due centrocampisti: Di Gennaro e Dessena. Forse se ne è accorto anche Rastelli. Ed è stata questa probabilmente la ragione della mossa a sorpresa del tandem Giannetti-Farias davanti con il Chievo. Guai a non finire per il centrocampo in prospettiva Udinese. Non solo c’è l’infermeria piena (Ionita, Tachtsidis e Joao Pedro), ma ora si apre pure la questione squalifiche: Dessena deve scontare ancora una giornata, Munari sarà fermato dal giudice sportivo.