Buona fortuna, Cagliari. Buon campionato e tante soddisfazioni per la squadra, l’allenatore, la società e, soprattutto per i tifosi, che sono quelli che in fin dei conti soffrono di più. E’ giunto il momento di fare sul serio, oggi con gli anticipi e domenica con le restanti partite, si parte.
Il Cagliari di Davide Nicola si presenta domani ai suoi fedelissimi andando a incontrare alla Unipol Domus una grande (o quasi) del campionato, la Roma di Daniele De Rossi. Cominciare con un risultato positivo sarebbe per i rossoblù un ottimo viatico per far crescere l’autostima e capire di che pasta è fatta l’armata cagliaritana. La condizione non è ancora ottimale, deve essere completata soprattutto la parte tecnica e tattica. E deve essere completato anche l’organico, fra lacune da colmare ed eccessi da sfoltire. Per adesso, però, Davide Nicola vuole parlare solo della gara conto la Roma. Lo ha fatto questa mattina nella conferenza stampa pre partita, senza scoprire le carte su quella che sarà la formazione da mandare in campo a inizio partita.
“Abbiamo la consapevolezza di giocare contro una squadra molto forte e capace – ha attaccato l’allenatore rossoblù -. Dopo l’esordio di Coppa Italia con la Carrarese alla Domus e vista l’accoglienza della nostra gente, non vediamo l’ora di tornare a giocare davanti ai nostri tifosi”. Parlando di formazione, Nicola ha ribadito di aver la massima fiducia nei giocatori di cui dispone e che i vuoti in organico non sono il tema del giorno. Lo sarebbe invece la formazione di domani. Invece niente anticipazioni, nessun vantaggio da concedere agli avversari. A domanda, il mister risponde.
Il centrocampo? “I centrocampisti che abbiamo si stanno impegnando molto – ha detto Nicola -. Io Marin l’ho conosciuto così ad Empoli. Ha ottimo livello di potenzialità e capacità, lo stimo particolarmente. Sul giovane Prati dice che “è un giocatore qualitativo che sta lavorando molto sulla fase di non possesso, un 2003 e ha una intelligenza tattica molto importante. Makoumbou, Adopo e Deiola sono giocatori diversi, lì in mezzo siamo completi ma non completissimi. In difesa, l’arrivo di Palomino e il rientro del leader carismatico Yery Mina, sembrano lasciare tranquillo il mister, anche se manca il “braccetto” di destra di piede destro. Non lo sono il primo acquisto Luperto e l’ultimo arrivato Palomino.
“Sono giocatori che possono benissimo giocare a piede invertito – taglia corto Nicola –. Josè è un professionista esemplare ed è arrivato ben preparato fisicamente e di condizione. E’ chiaro che gli manca l’affiatamento con i compagni, per questo lo porterò sicuramente in panchina per accelerare il processo di inserimento nel gruppo. Mina, invece, continua la sua preparazione alternando sedute individuali a quelle di gruppo. Con la Roma è squalificato, vedremo come si mette in seguito”.
Qualche accenno anche al reparto offensivo: “Piccoli ha caratteristiche per fare la prima o la seconda punta. Sta a me coordinarlo con gli altri compagni. In questo cambieremo spesso”. Centrocampo a due o a tre? “Contro la Carrarese abbiamo giocato a due e un poco a tre – spiega l’allenatore rossoblù -, ma questo solo nel finale perché non riuscivamo più a fare quello che avevamo preparato. Il nostro disegno tattico è quello di attaccare con cinque o sei giocatori perché questo numero consente di mantenere sempre un giusto equilibrio”. Anche contro la Roma la squadra cercherà di fare questo, “dobbiamo essere convinti di quello che proponiamo perché convinti di poter fare male”.
L.O.