Per il Cagliari il 2020 non è ancora finito. La prima gara dell’anno è andata malissimo con quattro reti subite dai napoletani, nonostante le solite provvidenziali parate di Cragno. Mercoledì i rossoblù torneranno subito in campo alla Sardegna Arena per affrontare il Benevento. La speranza dei tifosi è che quello possa essere il vero Capodanno perché in campo potrà esserci Radja Nainggolan. Il suo innesto è quanto mai provvidenziale perché è evidente che i giocatori in crisi abbiano bisogno di un leader trascinatore per riprendere le distanze dai bassifondi della classifica. Tra infortuni e Covid la rosa è sempre falcidiata e, senza la bolgia dei tifosi a sostenerli da pochi metri di distanza, non sempre i rossoblù vanno in campo con le giuste motivazioni.
Il Napoli ha dominato la gara, chiudendo in vantaggio il primo tempo e l’unica volta che i rossoblù son riusciti a segnare, al sessantesimo, gli uomini di Gattuso hanno subito raddoppiato per poi dilagare fino al 4-1 finale. L’assenza dei tifosi ha lasciato spazio alle urla di Gattuso: incessanti per tutta la partita le indicazioni e le urla del grintoso allenatore del Napoli. È stato Zielinski a portare in vantaggio i partenopei al 25esimo con un tiro dai sedici metri che si è insaccato centrale sotto la traversa. Cinque minuti dopo è arrivata la prima ammonizione per Lykogiannis.
Dopo un quarto d’ora dall’inizio della ripresa è arrivato il pareggio di Joao Pedro, il vero bomber rossoblù, ma la gioia è durata pochi secondi. Due minuti dopo il Napoli è tornato in vantaggio grazie alla seconda rete del polacco Zielinski. Una doccia fredda per il Cagliari seguita dal colpo di grazia: il secondo cartellino giallo per Lykogiannis che ha lasciato la squadra in dieci.
In piena mischia, con rimpalli tra le gambe di Ceppitelli, è arrivata la zampata di Lozano col 3-1 che ha spento definitivamente le speranze di rimonta.
All’83esimo mister Di Francesco ha fatto uscire Simeone e Joao Pedro per cercare la riscossa con Pavoletti e Caligara, tornato in rossoblù dopo le esperienze a Olbia e Venezia. Ma alla prima azione il ventenne centrocampista è intervenuto in area con le braccia allungate, regalando a Insigne il rigore per il definitivo 4-1.
“Il Napoli ci è stato superiore – ammette l’allenatore l’allenatore Eusebio Di Francesco – siamo stati bravi a rientrare in partita, ma poi siamo mancati in fase difensiva, ma non nella linea di retroguardia, ma a livello di squadra. Facile sparare contro il Cagliari, ma anche gli episodi non ci hanno favorito: a livello psicologico il gol dell’1-2 ha fatto la differenza. E poi in dieci uomini, con un Napoli pieno di palleggiatori, è andata come è andata. Non dimentichiamoci che abbiamo problemi di organico e poche possibilità di scelta”.
Se c’era attesa per il ritorno a Cagliari del Ninja, adesso che i rossoblù sono a tre punti dalla retrocessione, la scossa del Ninja diventa fondamentale. Così come un urgente intervento della società nella nuova sessione di calciomercato.
Marcello Zasso