Cagliari-Napoli, 30mila euro di multa a entrambe le società: stadio rossoblù diffidato

Trentamila euro di multa al Cagliari e altrettanto al Napoli per i gravi fatti accaduti domenica scorsa alla Unipol Domus durante la partita al 25° del primo tempo, costringendo l’arbitro La Penna a sospendere la partita per 7 minuti e imporre allo speaker dello stadio di comunicare al pubblico che se le intemperanze fossero andate avanti, la partita sarebbe stato interrotta definitivamente. Oltre all’ammenda, c’è anche la diffida per lo stadio cagliaritano, provvedimento che precede una eventuale la squalifica del campo e partita a porte chiuse, che potrebbe però riguardare non tutto lo stadio ma un settore, in questo caso la curva Nord e forse anche la Sud.

Ai margini delle decisioni della Lega, che ci stanno tutte, rimangono diverse riflessioni da fare su quanto accaduto prima e durante la partita Cagliari-Napoli. Sono alcune domande che meriterebbe risposte chiare. Perché è stato consentito ai tifosi del Napoli di arrivare a Cagliari dati i precedenti incidenti fra le due tifoserie? Ai tifosi rossoblù lo scorso anno è stato impedito di prendere parte alle trasferte a Napoli, e così pure in un altro stadio del nord Italia. Nel 2022 i tifosi partenopei, in chiaro assetto squadrista, percorsero indisturbati mezza Cagliari, dal porto fino allo stadio, insultando i tifosi rossoblù, la città di Cagliari, i sardi e la Sardegna. Le forze dell’ordine, per evitare scontri, si limitarono a scortare gli squadristi napoletani, senza mai intervenire. A fine gara scoppiarono i previsti disordini. Come se nulla fosse, l’Osservatorio nazionale per l’ordine pubblico durante le partite di calcio, ha autorizzato che domenica scorsa i facinorosi ultras napoletani (oltre 400) tornassero a Cagliari a fare la loro bella figura. Viene da chiedersi se Prefettura e Questura di Cagliari abbiano segnalato adeguatamente i rischi in sede di Osservatorio nazionale – ma non si ha motivo di dubitarne -, allora qualcuno nella penisola dovrebbe ritenersi responsabile degli incidenti di domenica scorsa.

Perché due pesi e due misure fra tifosi cagliaritani e napoletani? Gli ultras azzurri sono sbarcati a Cagliari domenica mattina già con l’intento di insultare e provocare incidenti. Sul traghetto, all’entrata in porto, hanno esposto uno striscione denigrante, per poi ripetersi allo stadio con piccoli cartelli e cori beceri e ignoranti. Poi hanno cominciato a lanciare razzi e seggiolini verso la pacifica curva Sud affollata di tifosi finora sempre tranquilli (anche troppo), famiglie, donne e bambini. Uno steward è rimasto ferito da un oggetto lanciato dai tifosi ospiti. Non si è comportato meglio il settore centrale della curva Nord, tutt’altro. Anche dagli ultras cagliaritani sono stati lanciati ripetutamente in campo in quei sette minuti di follia razzi, fumogeni, bombe carta e bottigliette d’acqua, ferendo oltre tutto un vigile del fuoco. Sorge in tutti una sola domanda: ma come è possibile che dentro lo stadio possano entrare liberamente ordigni esplodenti e pirotecnici di ogni genere, ma non una bottiglietta d’acqua col tappo? I casi sono due: o ai tornelli non ci sono controlli sufficienti e sicuri, oppure la santabarbara viene nascosta preventivamente sotto la gradinata o fra i seggiolini.
L.O.

IL COMUNICATO DELLA LEGA CALCIO. Ammenda di € 30.000 con diffida alla Società CAGLIARI per avere suoi sostenitori posizionati nel settore denominato “Curva Sud”, al 25° del primo tempo, lanciato tre fumogeni nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria, aggravando così il clima di forte tensione tra le due tifoserie, tant’è che l’arbitro era costretto ad interrompere la gara per alcuni minuti. Successivamente, quando la situazione si stava normalizzando, anche grazie alla fattiva collaborazione del capitano della Soc. Cagliari, dal settore denominato “Curva Nord” occupato dai sostenitori del Cagliari venivano lanciati alcuni fumogeni sul terreno di gioco ed un petardo che, esplodendo, causava il leggero stordimento di un vigile del fuoco. Alla ripresa della gara, avvenuta dopo circa sette minuti grazie anche all’intervento del capitano della Soc. Cagliari, e nel corso del secondo tempo i sostenitori del Cagliari occupanti il settore denominato “Curva Nord” lanciavano nel recinto di giuoco quattro petardi, due fumogeni e cinque bottigliette di plastica; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Ammenda di € 30.000 con diffida alla Società NAPOLI per avere, suoi sostenitori, esibito uno striscione e intonato cori offensivi nei confronti della tifoseria avversaria; per avere, al 25° del primo tempo, 48/147 lanciato tre fumogeni, oggetti vari ed alcuni seggiolini nel settore denominato “Curva Sud” occupato dai sostenitori della squadra avversaria, causando il leggero ferimento di uno steward e di un tifoso avversario, provocando così un clima di forte tensione tra le due tifoserie, tanto da costringere l’arbitro ad interrompere la gara per alcuni minuti. La situazione si è normalizzata anche grazie alla fattiva collaborazione del capitano della Soc. Napoli; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b)

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