Una formalità per la prima in classifica imporre i diritti della indiscutibile superiorità. Finisce 0-1 per gli ospiti, che si riprendono la testa della classifica ceduta solo per qualche ora al Napoli. Si potrà dire che non sono queste le partite che il Cagliari deve vincere per salvarsi, e invece no. Non c’è più tempo per fare gli schizzinosi con calcoli della serva: i punti vanno fatti contro chiunque, diversamente il baratro della retrocessione sarà inevitabile.
Ma non sono questi i punti che mancheranno se malauguratamente dovesse essere serie B. Conteranno soprattutto i risultati conseguiti con le dirette concorrenti nel girone di andata, ma anche in quello di ritorno. Quella rossoblu è una squadra costruita male, con lacune abissali esistenti da anni e mai eliminate. Anche con il Milan si è vista chiaramente la povertà dell’organico rossoblu, mai capaci di costruire gioco e con un’attacco letteralmente spuntato da tempo immemorabile. Una pezza è stata messa nella difesa con Goldaniga, Lovato e la sorpresa Altare, ma dalla linea mediana in su i dolori si fanno acuti. Mazzarri non è riuscito a capovolgere la situazione che si è trovato in mano, in qualche partita ha anzi contribuito con scelte opinabili e confusione fra i ruoli.
Discorso vecchio, il Cagliari è questo e tale rimarrà fino alla fine. Che sia ancora in A o B. In questa che doveva essere la partita impossibile e della speranza, il Cagliari parte frizzante, ma le bollicine le fanno vedere i primi in classifica: al 7’ Giroud grazia i rossoblu calciando fuori un rigore in movimento. Al 13esimo una sassata da fuori area di Kessie si stampa sul palo, un minuto dopo Diaz e pallone di un soffio alla sinistra di Cragno. Una maggiore prevalenza dei milanisti che si avvantaggiano in ogni zona del campo della loro superiorità tecnica, fisica e tattica. E della mancanza di idee dei rossoblu. Solo l’imprecisione degli attaccanti rossoneri, salva il Cagliari. Dopo la prima sfuriata e le occasioni perse nei primi 25 minuti, il Diavolo sembra riprendere fiato, aspettando l’occasione propizia.
Buon per Cragno che Altare e Goldaniga reggono l’urto, ma i ragazzi di Mazzarri, pur dando quel che possono, non creano problemi a Maignan. Solo lanci lunghi dalla retrovia che finiscono regolarmente preda dei difensori rossoneri, comodi a far ripartire le azioni. Al 52esimo Cragno vola per deviare tiro di Hernadez, il Milan appare intenzionato ad accelerare i tempi, il Cagllari tenta qualche ripartenza ma il peso in avanti dei rossoblu è davvero poca cosa. Al 59esimo Bennacer presenta il conto con un tiraccio da fuori area su cui Cragno nulla può se non raccogliere il pallone in fondo alla rete. C’è in campo anche Joao Pedro, che al 76esimo ha una chance (non facile), ma la spreca.
Calabria potrebbe chiudere i conti all’84, ma Cragno si oppone, dopo un minuto salva Lovato. Al 90 il Cagliari ha l’occasione del secolo per fare il miracolo, ma la capocciata di Pavoletti in tufo finisce sulla traversa interna e il Milan salva capra e cavoli. Va via dalla Unipol Domus con i tre punti, al Cagliari rimane solo l’amarezza per aver sprecato al 90esimo la palla del pareggio per questione di millimetri. E adesso la situazione per il Cagliari si fa sempre più difficile, le concorrenti per la salvezza sono ormai tutte nello spazio di pochi punti, ma, esclusa la Salernitana, sembrano avere più birra in corpo. Sarà dura salvarsi.
L. On.
CAGLIARI (3-4-2-1): Cragno; Goldaniga, Lovato, Altare; Bellanova (82 Pereiro), Marin, Grassi (82 Keita), Marin, Dalbert (75 Zappa), Lykogiannis (68 Deiola); Joao Pedro, Pavoletti. (All:Mazzarri)
MILAN (4-2-3-1); Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernadez; Bennacer, Kessie; Messias (Sealemaekers), Brahim Diaz (72 Krunic), Leao (72 Rebic); Giroud (87 Ibrahimovic). (All: Pioli)
Arbitro: Di Bello
Reti: Bennacer al 59esimo