Aaa.. allenatore cercasi. Finora inutilmente. Il Cagliari non riesce a trovare una nuova guida tecnica, l’eredità di Ranieri si fa sempre più pesante e di difficile soluzione. Della salvezza raggiunta per il rotto della cuffia, non se ne parli più, non serve. Si rifletta invece sulle difficoltà della società nel trovare il nuovo allenatore. Che, si sa benissimo, non potrà sostituire in tutto sir Claudio, che abbia la sua conoscenza calcistica, la sua saggezza, il suo carisma. E la forza di fermare la contestazione dei tifosi verso il presidente Giulini.
Per la successione basterebbe anche un buon allenatore, ma attenzione che non si ripetano più scelte dissennate come quelle di Liverani o Mazzarri, giusto per citare solo le ultime falle aperte nella panchina cagliaritana nel recente passato. Il presidente Giulini e il ds Bonato stanno bussando col cappello in mano a tante porte, ma ottengono solamente un cortese “no, grazie” o tutt’al più un “riparliamone, ci devo pensare”. Un prendere tempo in attesa che arrivino offerte più appetibili – o anche solo meno rischiose – da parte di altre squadre. Fa davvero tristezza, però, vedere che nessuno, fra i prescelti dalla dirigenza, sia voluto venire a Cagliari, dove un tempo allenatori e anche giocatori si sarebbero precipitati anche a nuoto.
Finita di essere una squadra ambita, il Cagliari adesso si trova davanti a tecnici che scelgono altri lidi. Alla fine la società rossoblù sarà costretta a pescare nel mazzo dei disoccupati, come purtroppo avvenuto spesso per i giocatori negli ultimi anni. Nessuna accusa può essere rivolta al presidente Giulini di non volere il bene del Cagliari. Solo che le disponibilità finanziarie della società sono limitate e i soldi da investire nel mercato non sono tanti. Il patron rossoblù non vuole e non può fare, saggiamente, il passo più lungo della gamba. Il bilancio prima di tutto, occorre innanzitutto evitare un tracollo finanziario che farebbe scomparire la società dai campionati professionisti. Non ci sono alternative. Il nodo scorsoio del bilancio pesa su società e squadra. Ma i supporter sono stanchi di soffrire, vogliono soddisfazioni e se il presidente non può accontentarli, “si faccia da parte”. Detta così sembra facile, ma non lo è proprio. La fila di potenziali acquirenti non esiste, nessuno imprenditore serio e con soldi da spendere sembra aver bussato finora alla porta della società. Giulini sarebbe forse contento di passare la mano, ma ha sempre detto e promesso che non venderà mai ad avventurieri o squattrinati. Crediamogli.
Luciano Onnis