di Luciano Onnis
Il matchpoint della salvezza alla portata di mano del Cagliari. Se lo gioca domani pomeriggio alla Unipol Domus contro l’Udinese che con suoi giocatori non ha più niente da chiedere a questo campionato se non aspettare le vacanze. Con una vittoria i rossoblù acquisterebbero anche matematicamente – in caso di mancato successo pieno di Venezia ed Empoli in partite sulla carta impossibili – la certezza della permanenza in serie A, risultato teoricamente già nelle mani della squadra di Nicola dopo la vittoria a Verona nel turno precedente. Così Davide Nicola nella conferenza stampa della vigilia.
VERSO L’UDINESE
“Solo Mina figura tra gli indisponibili. Qualcun altro dei ragazzi accusa degli acciacchi, come Pavoletti, ma vedremo in queste ore e sono fiducioso per domani sul fatto di averlo a disposizione. Vogliamo continuare a crescere e farlo nel modo migliore possibile, raggiungendo il nostro obiettivo così da valorizzare in tutto e per tutto il percorso di questa squadra.
L’AVVERSARIO
“L’Udinese ha grande fisicità, storicamente hanno sempre avuto atleti prestanti. I loro calciatori vengono da campionati diversi, culture differenti nell’interpretare il calcio, questo può essere un bel valore di squadra. Hanno possibilità di lavorare sugli esterni come di sfondare centralmente. I numeri dell’Udinese dicono quanto sia temibile, sarà una gara intensa nella quale dovremmo interpretare bene le due fasi. I friulani sono una formazione molto temibile leggendo i numeri e guardando la Serie A 2024/2025, una squadra che probabilmente avrebbe avuto anche i requisiti – col suo modo di giocare e interpretare le partite – per arrivare a giocarsi altri obiettivi come peraltro hanno fatto e stanno facendo. Ho vissuto a Udine un’esperienza importante, arrivavo dal Crotone che è una realtà diversa da quella friulana per numeri e storia. Ora sto vivendo il Cagliari che ha una storia corposa e gloriosa, consolidata e importante, ed è un privilegio viverla giorno dopo giorno”.
RUSH FINALE
“Difficile fissare ora una quota salvezza, abbiamo davanti quattro partite importanti e complicate: dall’Udinese che ha giocato un campionato molto solido al Como che allo stesso modo ha fatto benissimo, quindi il Venezia in lotta per la salvezza e il Napoli per lo Scudetto. Non vogliamo fissare asticelle, pensiamo a dare il massimo e raccogliere il più possibile”.
CONDIZIONE DELLA SQUADRA
“Abbiamo lavorato sia sul recupero post-Verona che sulla preparazione alla gara con l’Udinese, consci di una settimana corta e del momento che stiamo attraversando. Nei primi due giorni è importante capire di cosa ha bisogno la squadra a livello atletico, tutti saranno in grado di scendere in campo, siamo stati abili nel gestire la rosa dal punto di vista fisico e non abbiamo accusato troppi grattacapi a livello di infortuni. Idem per quanto riguarda le diffide, abbiamo messo in ritmo tutti gli elementi dell’organico così da trovare alternative dove c’era bisogno”.
I SINGOLI
“Gaetano nell’ultimo periodo non è partito dall’inizio così come è successo ad altri elementi della rosa. Credo che Gianluca stia facendo un campionato qualitativo, si porta dietro delle problematiche che gestiamo, discorso simile per Coman. Entrambi possono sia partire dal 1′ che entrare in corsa. Abbiamo un gruppo che mette insieme esperienza e gioventù, Pavoletti è uno dei più rappresentativo e porta grande senso di responsabilità, intelligenza non banale, talvolta elementi di esperienza non sono così costruttivi per il gruppo. L’utilità di Pavoletti è comune a Deiola, Viola, gli altri ragazzi con più vissuto. I giovani sono fortunati a vederli allenarsi. Caprile? Pur essendo ancora molto giovane ha grande esperienza e credo che possa ambire a calcare palcoscenici ancora più importanti. Non si è accontentato di rimanere a Napoli lottando per lo Scudetto da dodicesimo, ha caratteristiche tecniche e morali per crescere ancora molto”.
SOLUZIONI TATTICHE
“Abbiamo provato tutti e quattro i centrali: stiamo provando anche Deiola, che conosce i tempi e ha dinamiche da centrocampista, anche a livello giovanile interpretava quel ruolo e anche per questo stiamo provando giocatori diversi nei vari ruoli. Ci stiamo divertendo anche nello sperimentare, laddove possibile, per trovare più soluzioni possibili alla bisogna. Palomino e Luperto giocano in modo diverso rispetto a Mina nel rompere la linea in verticale, ogni elemento ha le sue caratteristiche che danno qualcosa di differente alla squadra”.