A 48 ore dalla disfatta con Trieste, che ha portato la società a mandare tutti in ritiro, la Dinamo Sassari Banco di Sardegna sceglie la serata meno attesa per riprendersi e lanciare segnali confortanti a una piazza pronta alla protesta.
Ieri sera al PalaSerradimigni il Banco ha battuto 82-75 il Mhp Riesen Ludwigsburg nella quarta partita del girone A di Champions. I tedeschi, primi e imbattuti, sono stati dominati dai ragazzi di coach Demis Cavina, che lascia in panchina Mekowulu, entrato nel corso della partita per confermare il suo pessimo momento, e il play Clemmons, che in campo non ha messo piede per l’intero match. Partita lanciatissima grazie all’ispirata regia di Gentile, alla verve di Battle e alla disciplina di Diop, Sassari domina il primo tempo anche grazie all’apporto dalla panchina di Logan e Devecchi, andando all’intervallo sul 36-27. Al ritorno dagli spogliatoi Sassari subisce un parziale di 13-0 e il sorpasso ospite: 36-40.
Nel momento più delicato si ritrova anche Bendzius, che tiene aperta la gara sinché non salgono in cattedra Logan e Treier, protagonista inatteso di un successo che lascia comunque aperti molti interrogativi. Con la squadra in ritiro fino alla trasferta di domenica a Tortona, parla il presidente Stefano Sardara.
“La squadra lavora per ritrovare la sua identità”, premette. “Ho già detto di voler lasciare a fine anno, ma non lascerò la Dinamo in balia delle onde, è una priorità e resterà tale anche a costo di rinviare i miei progetti”, chiarisce. Quanto al mercato, “siamo usciti da uno tsunami come il covid grazie a società, sponsor e tifosi – dice – ma se ci sarà da intervenire si interverrà”. Rispetto al successo di ieri, “il tema è come si vince o si perde – conclude – questa squadra ha potenzialità, è in un momento di difficoltà ma è fisiologico quando inizia un nuovo ciclo”.