Commentare una partita del Cagliari di questi tempi è molto imbarazzante. Fra pareggi e sconfitte, non se ne può più. A Terni finisce 1-0 per i padroni di casa e per i rossoblù è l’ennesimo insuccesso, uno dopo l’altro.
Potrebbe essere l’ultima di Liverani sulla panchina del Cagliari, lo chiede la piazza. A tarda notte non si esclude la svolta. Questa di Terni è stata un’altra partita spacciata da allenatore e giocatori come quella che avrebbe segnato il cambio di passo in una stagione avvilente: invece è finita, come al solito, in disfatta.
Non riusciamo davvero a capire dove voglia arrivare Giulini prima di prendere le decisioni drastiche che gli vengono invocate da oltre due mesi dalla totalità dei tifosi. Lo vede o no, il presidente, che la sua squadra è più vicina alla zona retrocessione che a quella dei play off? Lo capisce o no che il progetto Liverani è fallito completamente e che l’allenatore va sostituito, non domani ma ieri?
È davvero difficile spiegarsi come Giulini voglia continuare a farsi male e a far male ai tifosi mantenendo una situazione non più sostenibile da troppo tempo. Forse che la lezione dello scorso anno con Mazzarri non gli è bastata? Esca allo scoperto, il patron rossoblù, che parli e dica qualcosa visto che non lo fa da tempo immemorabile. Lo deve dire ai tifosi, non può continuare a tacere. Finora ha goduto della pazienza dei supporter rossoblù, ma il fallimento del progetto del ritorno in Serie A miseramente naufragato, ha reso l’ambiente incandescente.
Ha sbagliato quasi tutto, il presidente. Lo ha fatto di certo in buona fede perché è persona generosa (anche troppo) e onesta, ma nelle scelte di giocatori e allenatori ne ha azzeccate davvero poche. Gli chiediamo – SardiniaPost lo sta facendo da due mesi – che azzeri tutto e riparta con un nuovo allenatore e altri giocatori visto che fra venti giorni apre il mercato di riparazione. Non potrà sconvolgere l’intero organico perché soldi in cassa non ce ne sono, ma faccia subito qualcosa.
Trovarsi invischiati nella zona retrocessione quando si puntava inizialmente al ritorno in serie A, può avere risvolti psicologici letali. Servono giocatori con personalità, capaci e con un bagaglio tecnico almeno accettabile. Questo Cagliari è tutt’altra cosa. Se mancano gli uomini di spessore, tutto il resto è fuffa. La difesa è nel suo insieme paurosamente modesta: c’è ne è sempre uno che con errori imperdonabili regala i gol agli avversari. Lo hanno fatto tutti indistintamente, nessuno escluso.
Il centrocampo, peggio che mai. Tolti Rog e Nandez (forse anche Mancosu, ma ha 34 anni e muscolatura fragile), gli altri sono decisamente scarsi o spremuti (Viola), comunque inadeguati. L’attacco non sarebbe male con Lapadula Pavoletti, Luvumbo e Falco, ma paga la mancanza di palloni giocabili e di schemi e gioco di squadra che li porti ad esprimersi al meglio. Anche la partita con la Ternana, dopo quelle precedenti (in casa e fuori), è stata la conferma che è tutto da rifare.Anche la ternana
Giulini rifletta. Riconosca di aver sbagliato e cerchi rimedio, se può. Se invece è impossibilitato a farlo (la cassa è vuota), lo dica. Ma esca finalmente allo scoperto. I tifosi sono stufi di queste sofferenze e delusioni, meritano ben altro. In altre piazze sarebbe scoppiata mezza rivoluzione, il Cagliari ha fortunatamente alle spalle supporter pazienti e ragionevoli. Innamorati dei colori rossoblù, ma come gli amanti traditi prima o poi dicono basta.
Luciano Onnis
Ternana (4-3-1-2): Iannarilli; Ghiringhelli, Corrado, Palumbo, Sorensen, Mantovani; Agazzi, Di Tacchio, Palumbo; Falletti; Partinaro, Partipili. (All: Andreazzoli)
Cagliari (4-3-1-2) Radunovic, Zappa (Di Pardo), Capradossi, Obert, Barreca; Makoumbou, Viola (66 Falco), Deiola, Kourfalidis (Millico 84) ; Lapadula (66 Pavoletti), Luvumbo (87 Pereiro). (All:Liverani)
Arbitro: Massa
Reti: 5 Falletti (r)
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