“Il Rally Italia Sardegna è una vetrina fondamentale per l’Isola e per la sua economia turistica”: è il messaggio fatto filtrare oggi dall’incontro tra gli organizzatori, la Regione e i sindaci dei territori direttamente coinvolti dalla carovana automobilistica che dall’8 all’11 ottobre attraverserà in lungo e in largo il quadrante settentrionale dell’Isola. Nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, ha incontrato i sindaci di Ris2020 con Pietro Fois, amministratore straordinario della Provincia, Michele Pais, presidente del Consiglio regionale, Antonio Turitto, a capo dell’organizzazione dell’evento, Giulio Pes di San Vittorio, presidente di Aci Sassari, Piero Maieli, presidente della commissione Turismo del consiglio regionale, Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna, e Mario Conoci, sindaco di Alghero, pronta ancora a ospitare direzione di gara e parco assistenza e a mettersi in mostra davanti alle oltre 70 televisioni accreditate provenienti da ogni parte del mondo.
A snocciolare i numeri è stato Antonio Turitto, secondo cui “il rally è per l’isola una straordinaria cassa di risonanza“. Raccontati ai sindaci i dettagli tecnici e operativi, il responsabile organizzativo sottolinea che “il rally mondiale fa tappa in Sardegna da sedici anni per volontà dell’Aci e del presidente Angelo Sticchi Damiani“, il quale nei giorni scorsi ha ribadito che “abbiamo scelto la Sardegna e ci rimarremo”. Complessità organizzative a parte, Turitto spiega che “il cambio di data ci costringe a fare le corse ma permette di disporre di collegamenti aerei e navali ottimali», tanto più che «ad Alghero arriveranno comunque tremila persone” e che “intendiamo occupare posizioni di spalla per estendere la stagione turistica e mostrare che è possibile venire in Sardegna anche in periodi non convenzionali”.
“È un messaggio di ripartenza – ha detto l’assessore Chessa -, crediamo nei grandi eventi come strumento per destagionalizzare i flussi turistici e sollevare l’asticella da ottobre ad aprile”. Per Michele Pais “l’evento porta in Sardegna visibilità ed economia e la promuove nel momento in cui serve rialzare la testa». Il presidente del Consiglio regionale sostiene che il rally “è la migliore risposta alle paure da parte delle istituzioni e degli organizzatori”.