A Cagliari il torneo internazionale di tennis tavolo, 140 atleti da 31 nazioni. L’assessora Portas: “L’Isola terra di sport”

Il Palapirastu di via Rockfeller a Cagliari ospita il torneo internazionale di Tennis tavolo Wtt Feeder series, da ieri fino a domenica 27 ottobre. Alla manifestazione partecipano 140 atleti, tra settore femminile e maschile, provenienti da 31 nazioni. L’evento è stato organizzato dalla Federazione internazionale tennistavolo, sotto l’egida del World table tennis, in collaborazione con il Comitato regionale FITeT Sardegna, il patrocinio della Regione e del Comune di Cagliari. Il Capoluogo – che vanta una grande tradizione in ambito pongistico, con eventi importanti  fin dal 1971 – è stata la casa nel 2023 dei Campionati Italiani assoluti e di seconda e terza categoria. 

“La Sardegna si conferma terra di sport, palcoscenico e isola accogliente – dice l’assessora alla Cultura e allo Sport della Giunta Todde, Ilaria Portas -. Eventi di portata internazionale come questo non solo sono un’ottima immagine per i giovani e le giovani che si devono e si vogliono avvicinare  a una attività, ma sono anche una cartolina meravigliosa per incrementare il turismo isolano. Teniamo anche conto dell’economia che si crea con il lavoro che c’è intorno a grandi eventi come questo. Pertanto ritengo tutto questo di vitale importanza e largamente positivo. La Regione sostiene sempre, con grande lavoro e attenzione da parte di tutti e tutte, lo sport e le sue manifestazioni”.

L’evento è stato accolto molto positivamente – aggiunge l’assessora -, come tutti i grandi eventi che si sono svolti e si svolgono in giro nelle varie zone dell’Isola. Io dico sempre che la Sardegna è una perfetta terra di sport perché offre davvero tutto: mare, montagna, fiumi, laghi, e soprattutto un clima mite e invidiabile che sostanzialmente consente di fare attività e grandi eventi sportivi durante tutto l’anno. Da amministratrice devo anche considerare il secondo fattore positivo di questi grandi eventi che è l’indotto economico e la ricaduta sulla città che ospita. Penso ad albergatori e ristoratori e tutte le attività commerciali. Penso al fatto che sia un’ottimo momento anche per vedere un luogo e le sue bellezze materiali e immateriali, conoscere le tradizioni sacre e anche quelle profane e culinarie”.

L’assessora allarga lo sguardo dal singolo evento al valore dello sport, specie considerando anche situazioni problematiche nella città di Cagliari con adolescenti che hanno bisogno di essere maggiormente inclusi e accompagnati in un percorso di crescita più stabile. “Lo sport è un antidoto perfetto contro diversi veleni della società – dice -, se ci vogliamo esprimere in termini metaforici. Attraverso lo sport manteniamo il nostro corpo in buona salute, soprattutto dai problemi di obesità, cardiocircolatori, e tutto ciò che comporta una vita sedentaria e ricca di cibi raffinati. Eccellente antidepressivo, non lo dimentichiamo.  Lo sport è educativo perché  insegna a stare con gli altri e aiutare il prossimo, abbatte limiti e barriere, soprattutto negli sport di squadra credo si creino legami profondi di amicizia e solidarietà. Ma è anche educativo dal punto di vista della disciplina oltre al tema dell’aggregazione. Difficilmente giovani che praticano un’attività sportiva passano il venerdì o il  sabato sera in giro a usare sostanze stupefacenti, a bere, a fare risse o sporcare la città. Hanno una mentalità diversa, una disciplina indotta e fatta loro e sono impegnati con allenamenti, gare, appuntamenti e seguono uno stile di vita sano. Sì, credo che lo sport sia una grande antidoto contro questi fenomeni di violenza cittadina e da strada che stanno spiazzando tutti e tutte: educatori, amministratori e società civile in generale. E’ necessario porre un argine e bisogna ragionare seriamente perché esistono soluzioni percorribili, ma non formule magiche già pronte”.

E sulle difficoltà maggiori in terra sarda per lo sport? “Viviamo in un’Isola e certamente la più grande difficoltà è l’organizzazione logistica e i trasferimenti. Chiaramente nel resto d’Italia si può fare tutto in terra ferma, con i treni o i mezzi pesanti. Qui è tutto più difficile e  a volte più costoso. E questo è un tema annoso e che questa Giunta non ah dimenticato di trattare e che prova con tutte le sue forze a risolvere, dato il potenziale che la Sardegna ha per candidarsi spesso a essere terra ospitante di grandi eventi sportivi”.

Alessandra Piredda

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