Silanus, Marghine: baricentro dell’Isola. Poche migliaia di persone che ogni giorno vivono il contrasto aspro fra l’invidiabile qualità di vita delle comunità rurali e i problemi cronici che affliggono tutte le aree interne della Sardegna. Marco cresce con il sogno del calcio, un sogno che per molti motivi non si realizza. Ma nemmeno si spezza. Un sogno che si trasforma. Si trasforma durante i suoi anni di viaggio.
Cerca la sua strada, Marco, e un po’ anche se stesso. Cerca fra le alture del Cile e sulla costa del Messico. Cerca nelle notti spagnole e nella luce dei bianchi cieli tedeschi. E come a molti accade, trova la sua strada vicino alle sue origini: nel cibo. È cresciuto fra i prodotti della sua terra, quelli che suo papà ha selezionato e venduto
dai banchi della sua bottega per oltre 35 anni. Così Marco trova nella ristorazione il suo ambiente naturale: la bellezza dei prodotti della natura e l’energia degli scambi umani.
Nel 2017, dopo aver avviato e diretto molte attività ristorative ed aver acquisito un’esperienza internazionale invidiabile, Marco torna nella sua isola e si rende conto dell’enorme potenziale inespresso del comparto agroalimentare sardo. È allora che decide di scalare la montagna più impervia.
L’obiettivo è quello di creare una rete che metta in connessione il settore primario sardo e portarlo nell’era del 4.0, rendendolo competitivo sul piano internazionale.
Nasce Siendas.
All’inizio è solo una nebulosa a cui dare una forma. Con poche risorse e molto coraggio Marco inizia a tracciare traiettorie sulle sue mappe digitali, si presenta ai produttori, si apre a loro e lascia che loro si aprano a lui. Ne ascolta le esigenze, ne acquisisce il linguaggio. Osserva i loro processi produttivi e ne testa i risultati. Racconta la sua idea in giro per l’Isola. Disegna la sua visione per condividerla e inizia a coinvolgere altre persone, altri giovani, che comprendono il grande potenziale di Siendas.
Dopo aver raccolto le adesioni di una trentina di produttori, e conquistato la fiducia di un pugno di collaboratori, Siendas muove i primi passi nella rete e dopo il primo anno di attività ha già spedito prodotti sardi in oltre 15 paesi nel mondo. Con l’arrivo della pandemia Siendas incrementa le adesioni dei produttori e affila gli strumenti digitali senza dimenticare l’importanza di essere presenti lì dove il mercato la può accogliere.
Così, grazie al grande potenziale espresso dalla visione di Marco e ad un contagioso entusiasmo, si affacciano i primi investitori privati pronti a puntare sulla start-up sarda.
Ma il grande passo arriva con il progetto di Siendas Bruxelles: l’idea è quella di portare la rete di Siendas in uno spazio reale, in una vetrina importante che amplifichi la vocazione internazionale del progetto. Ma dalla schermata di un rendering ad un vero locale, c’è di mezzo molto più di un semplice mare.
Marco allaccia nuove collaborazioni per prendere in mano la comunicazione e progettare la piattaforma che costituirà il futuro di Siendas.shop, nel frattempo nella capitale europea spunta fuori lo spazio giusto nella zona perfetta: 360 metri quadri in Place Jourdan, a pochi passi dalla sede del parlamento.
Da ora per Marco tutto corre alla velocità della luce, la luce della sua Sardegna che illuminerà di nuove suggestioni una piazza viva, giovane e dinamica, in una città che si muove a un ritmo internazionale, che parla decine di lingue, che traccia ogni giorno i contorni di un futuro possibile.
Sono state molte le notti insonni nel Marghine. Per il caldo, per gli incendi, ma anche perché per sognare meglio, a volte, bisogna dormire meno.
Nello scorso mese di agosto Marco si trasferisce a Bruxelles per seguire l’ultima fase dei lavori prima dell’apertura del primo spazio fisico di Siendas – il secondo se contiamo anche il piccolo wine bar di Silanus che chiamiamo “numero zero”. Marco organizza le fasi, seleziona il personale (quasi interamente costituito da ragazze e ragazzi sardi), apre già nuove strade per la realizzazione di nuovi Siendas, con nuovi investitori.
Oggi il traguardo è vicinissimo, e quella che era stata un’immagine onirica prima e una virtuale poi, è diventata un vero ristorante, con annessi gastronomia d’asporto e reparto vendita di prodotti provenienti al 100% dall’Isola.
Se oggi doveste parlare con Marco, con ogni probabilità lui vi dirà che il suo sogno non finisce certo qui, che c’è ancora tanto da fare per la Sardegna, per farla crescere, per farla volare. Tuttavia non può negare di aver realizzato in pochi anni un progetto ambizioso e per molti (quasi) impossibile: aver messo insieme 80 produttori sardi e aver portato, insieme a loro, il cuore della Sardegna nel cuore dell’Europa.
Contenuto offerto in collaborazione con Siendas
Testo a cura di Alessandro Spedicati