di Giorgia Meloni
Università italiane in affanno a causa dei tagli decisi a livello nazionale e anche l’Ateneo cagliaritano è costretto a fare i conti con un -3,13% di fondi. Un problema di cui a pagarne le conseguenze sono gli studenti che si sono visti aumentare le tasse e i costi per gli alloggi.
Nell’ultimo documento sui criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario del Mur, viene riportato un taglio complessivo di 800 milioni di euro per tutte le Università italiane. L’Ateneo cagliaritano ha visto un taglio di 3.987.785 milioni di euro, con un -3,13% rispetto all’assegnazione del fondo di finanziamento ordinario dell’anno scorso: non si assisteva a una così corposa riduzione dei fondi dal 2013. Le ripercussioni a Cagliari sono state un aumento delle tasse universitarie per gli studenti.
“Il taglio dei fondi – sottolinea Matteo Pisu, coordinatore e senatore accademico di Unicaralis – è una scelta che rispetta quelle che sono le priorità di questo governo tra le quali non rientra il diritto all’istruzione. Un diritto che noi riteniamo fondamentale, soprattutto in una regione in cui si trovano le province più povere d’Europa e la dispersione scolastica è una tra le più alte”.
Secondo il coordinatore di Unicaralis “i tagli del Fondo di finanziamento ordinario a Cagliari si attestano intorno ai 3,9 milioni – evidenzia – ma in realtà, attraverso tutti i calcoli, la cifra sarebbe più alta. Arriviamo a dieci milioni, un colpo abbastanza importante”.
I tagli e i conseguenti aumenti delle tasse non sono andati giù agli studenti che sono pronti a manifestare. “Stiamo cercando di attivarci organizzando qualche manifestazione – sottolinea lo studente Jacopo Gaias – bisogna trovare una soluzione”.
“La Giunta Regionale – precisa ancora Matteo Pisu – si è resa disponibile per sopperire ai tagli, facendo un importante investimento di 8 milioni, di cui 5,2 sono stati destinati a Cagliari”.
Un tampone al problema, ma ci sono altre questioni da risolvere. Studiare da fuori sede, ad esempio, si sta trasformando in un lusso, con un aumento del 7% sui costi delle camere come denunciato più volte al Governo nazionale da parte dell’Unione degli Universitari (Udu). Gli aumenti interessano chiaramente anche Cagliari che deve fare i conti anche con i posti alloggio messi a disposizione dall’Ersu.
“Pago 300 euro d’affitto e non è stato facile trovare la casa, soprattutto per i prezzi”, racconta la studentessa Elisa Marci, che ha fatto la domanda per la borsa di studio da fuori sede. Dello stesso avviso i colleghi Riccardo Pala e Giovanni Mussinu, che non hanno fatto la domanda per la casa dello studente e vivono in un appartamento preso in affitto a Cagliari.
“Io da fuori sede quest’anno mi trovo bene perché ho avuto la fortuna di trovare un amico che affitta la casa dei genitori senza lucrarci – racconta Riccardo -. Quando mi sono messo alla ricerca di un alloggio, i prezzi erano molto alti per case molto vecchie. Chiedevano 350-400 euro al mese con la scusa che gli appartamenti erano vicini alla facoltà”.
E la casa dello studente? Attualmente anche qui la situazione non è delle migliori. “La casa dello studente di Viale la Plaia – afferma Jacopo Gaias – ha molti difetti essendo un tappabuchi perché non avevano alloggi e su quelli esistenti dovevano fare lavori, parliamo di problemi strutturali che secondo me andrebbero verificati e risolti”.