Scanu alla guerra dei tribunali: “Olbia sede giudiziaria, a Sassari Corte d’Appello”

Nelle guerre di religione deve sempre intervenire un Papa. Il messaggero laico questa volta, nell’agone politico, arriva da Giampiero Scanu. Il deputato olbiese nel corso di una conferenza stampa nella ex sede staccata del tribunale di Tempio, a Olbia, apre di fatto le porte per la creazione di un’unica sede giudiziaria in Gallura che non sarà Tempio, ma proprio Olbia. “E’ una questione di giustizia, ci sarà un solo tribunale ma questo non sarà a Tempio. Sarà ad Olbia”. La presa di posizione avviene nelle more del decreto legge che deve ridisegnare la geografia giudiziaria, con la soppressione delle sedi staccate. I primi provvedimenti hanno cancellato Olbia e La Maddalena, lasciando solo gli uffici di Tempio Pausania. Ma una rivolta degli avvocati (la maggioranza, con la netta opposizione però del fronte dell’Alta Gallura) ha chiamato in causa la politica. Finite le elezioni, Scanu prende posizione. E si fa portatore dell’opzione Olbia presso il nuovo ministro della Giustizia, il collega di partito (Pd) Andrea Orlando. Un primo passo che ne prevede un secondo: “Olbia sede giudiziaria prelude alla costituzione della Corte d’Appello a Sassari”.

L’iter prevede un accordo col Governo. Una proposta di legge nel caso di insuccesso della trattativa
Dopo un paio di stoccate alla “Sardegna regione negletta, trascurata dai suoi rappresentanti” e a chi “critica senza sapere e lancia messaggi non democratici”, Giampiero Scanu traccia la road map per arrivare all’istituzione del tribunale ad Olbia. Il primo passo consiste di fatto in una trattativa con il Governo, che entro settembre deve varare il decreto legge per il riordino delle sedi giudiziarie. Nel progetto in Gallura resterà un unico tribunale, cosa del resto inevitabile, che però avrà sede ad Olbia. “Intendo battermi perché il nuovo ministro della Giustizia, Andrea Orlando, istituisca il tribunale ad Olbia – spiega Scanu – si tratterà di un percorso politico, e solo nel caso peggiore e se a settembre nulla sarà cambiato presenterò una proposta di legge”. In pratica si tenta di percorrere una strada politica, per evitare che la presentazione immediata della proposta di legge sollevi in qualche modo il Governo dalle sua responsabilità, aprendo per il cambio delle sede giudiziaria da Tempio a Olbia un percorso parlamentare che potrebbe essere irto di ostacoli.

Dal tribunale a Olbia, alla Corte d’Appello a Sassari per arrivare alla Procura Distrettuale Antimafia
Il tribunale ad Olbia – secondo le previsioni del deputato – dovrebbe costituire l’ultimo tassello per la costruzione di un mosaico giudiziario che rilancerebbe il territorio con l’istituzione di una sede di Corte d’Appello a Sassari , che sarebbe propedeutica alla creazione della Procura Distrettuale Antimafia nel nord Sardegna: un territorio, tra l’altro, che risente di infiltrazioni della criminalità organizzata di provenienza mafiosa e camorristica. “Attualmente abbiamo un’unica sede a Cagliari – spiega Scanu davanti a una nutrita rappresentanza di avvocati – così l’istituzione di una sede a Sassari rappresenterebbe un presidio contro le attività criminali e la malavita organizzata, creando un maggiore contrasto alla criminalità e garantendo migliori presidi del territorio con l’incremento degli organici delle forze di polizia”.

Olbia dice addio al tribunale, la rivolta degli avvocati
La giustizia a novanta chilometri di distanza. Poco? Molto? Qui si tratta di punti di vista. La realtà è quella di mettere pietre nel serbatoio di un’utilitaria già di per sé male in arnese. Il risultato è che non cammina. Con la soppressione della sezione distaccata del tribunale di Olbia, a rimanere a piedi sono i cittadini. Da qui parte la battaglia degli avvocati di Olbia. L’unico tribunale rimasto in piedi è quello di Tempio Pausania e loro vogliono lo spostamento della sede ad Olbia. Non esistono margini, aumento degli organici, soluzioni alternative. Tempio chiuda e il tribunale venga spostato ad Olbia. Partendo dal presupposto che oltre il 75% del contenzioso gestito dal tribunale ordinario di Tempio proviene da Olbia, gli effetti immediati della legge di riordino delle circoscrizioni giudiziarie in Gallura si misurano subito in termini di lentezza della giustizia. “Per Olbia su udienze già istruite parliamo di rinvii già stabiliti al 2016 – spiega Ciriaco Pileri, voce degli avocati che chiedono l’istituzione della sede giudiziaria a Olbia– cioè più di 3 anni dopo che il dibattimento è già durato molto a lungo”. Facile immaginare come i tempi della giustizia civile e quella penale raggiungano ritardi da record. Poi i costi. Gli ufficiali giudiziari da 5 sono passati a 2: i tre mancanti sono già stati trasferiti a Sassari. Prima un atto di notifica costava al cittadino che lo riceveva a Olbia circa 10 euro. Ora, visto che ci si mettono di mezzo anche le accise sulla benzina, con i 90 chilometri da percorrere per andare e tornare da Tempio, si raggiungono i 70 euro. Per non parlare di un’eventuale richiesta di sfratto: per due accessi dell’ufficiale giudiziario si passa da 40 a 200 euro. Insomma, un salasso. Ora inizia la battaglia politica, dove in ogni caso ci sarà uno sconfitto. Se sarà Olbia o Tempio è ormai solo una questione politica. E giudiziaria.

Giandomenico Mele

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share