Anche la presidente della Regione, Alessandra Todde, al Sardegna pride a Cagliari. Con lei anche il sindaco Massimo Zedda e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini: tutti a testimoniare la profonda adesione alle lotte per i diritti.
“L’Italia è scivolata durante questo anno e mezzo di Governo Meloni alla trentaseiesima posizione su 48 nella classifica di Ilga-Europe sui diritti Lgbtqr+- ha detto Todde -. Dalla Sardegna parte il grido di lotta perché non lo possiamo accettare. L’Italia deve guardare al futuro perché in questo momenti siamo dalla parte sbagliata. Sono orgogliosa di essere la prima donna presidente della Sardegna a patrocinare il Pride e a parteciparvi. La lotta per i diritti di tutte e tutti ci vede in prima fila. Continuiamo uniti e unite a fare rumore”.
“C’è qualcuno che vuole imporre chi amare per decreto legge – dice Zedda, che torna da sindaco dopo aver inaugurato il Pride nel 2012 -. Non si può retrocedere sui diritti, ma come abbiamo fatto in passato, lo faremo per estenderli e dare piena cittadinanza a tutte e a tutti. Come amministrazione saremo di supporto per quanto riguarda la formazione professionale, l’aiuto psicologico anche nei presidi scolastici, in collaborazione con il governo regionale, in prima fila per assicurare il diritto all’istruzione, alla salute, ad amare chi si ama”.