Ryanair diventa “buona”: via le penali da rapina per bagagli e carte d’imbarco.

Amata da moltissimi per la sua politica tariffaria, ma odiata da tanti per la rigidità delle sue regole, Ryanair cambia strategia ed elimina alcune delle disposizioni più rigide e irritanti . E anche esose perché – come ben sanno i passeggeri – con Ryanair era “vietato sbagliare” (nella stampa della carta d’imbarco, nelle prenotazioni), pena il pagamento di sovrapprezzi a volte superiori al costo dell’intero biglietto.

Ma vediamo le novità una per una.

Bagaglio. Dovremmo finire di assistere allo spettacolo di passeggeri che tentano di infilare nell’unica valigia consentita, borse, borsette e marsupi. Dal primo dicembre si potrà infatti portare a bordo anche un secondo (piccolo) bagaglio a mano. E di questa decisione beneficeranno anche i negozianti degli scali aerei per piccolo bagaglio s’intende anche una busta con prodotti acquistati negli shop aeroportuali.

Se poi un passeggerò avrà una valigia di peso superiore a quello consentito o un bagaglio supplementare, dal 5 gennaio, pagherà 30 euro in più al desk di consegna (anziché gli attuali 60 euro) e 50 euro se la ‘scoperta’ avverrà al gate d’imbarco (oggi sono sempre 60 euro).

Prenotazioni. Finirà il “Recaptcha“. Che tutti i passeggeri di Ryanair conoscono benissimo, anche se pochi sanno che si chiama così. Il “recaptcha” è quella mascherina di numeri e lettere scritti in modo confuso che chi prenota on-line deve decifrare e riscrivere per poter andare avanti nella procedura. E inoltre – dal primo novembre – dopo aver concluso la prenotazione ci saranno 24 ore di tempo per correggere eventuali errori (per esempio un refuso nella digitazione del proprio nome).

Carta d’imbarco. E’ forse uno degli aspetti più irritanti della politica fin qui seguita da Ryanair. Che ha avuto il potere di trasformare in un incubo un guasto alla stampante. Infatti chi si presentava in aeroporto senza la stampata della carta d’imbarco doveva pagare 70 euro per averne una in aeroporto. Dal primo dicembre la nuova tariffa sarà di 15 euro.

Vita di bordo. Saranno eliminate totalmente (nei voli che partono prima delle 8 o dopo le 21) le vendite di vari prodotti e gli annunci commerciali ripetuti con petulanza. Insomma, ci sarà silenzio. A parte, ovviamente, le comunicazioni di sicurezza. E le luci saranno abbassate. Non è chiaro, invece, se resterà lo squillo di tromba che saluta l’atterraggio.

Ma cosa è successo? Cosa ha fatto sì che Ryanair decidesse di diventare “più buona”? Non solo le critiche e le proteste degli utenti, ma soprattutto la crisi economica. Il mese scorso Michael O’ Leary ha annunciato un calo degli utili nel 2013: sarà difficile raggiungere l’obiettivo di vendite per 570 milioni di euro per la fascia a basso prezzo. Il risultato è stato un tonfo in Borsa: meno 15 per cento.

Era dal 2004 che Ryanair non faceva annunci di questo genere. Da qui la decisione di modificare radicalmente la politica verso gli utenti. Col cambio delle regole e anche (nel Regno Unito e in Irlanda dove la concorrenza delle altre low cost è diventata particolarmente agguerrita) con una ulteriore riduzione di costi.

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