“La Cisl non è disponibile ad accettare una possibile guerra tra i lavoratori della Regione, dei Comuni e delle Province generata dalla soppressione, appunto delle Province”, ad affermarlo il segretario regionale della Cisl Ignazio Ganga. Ben vengano insomma le riforme ma senza penalizzare i lavoratori: “Al trasferimento delle funzioni dovrà seguire immediatamente il passaggio delle risorse economiche e del personale agli enti previsti dalla riforma Del Rio. Senza una chiara procedura – ha aggiunto Ganga – il sindacato si opporrà a una riforma che, se mal governata, in Sardegna metterebbe allo sbando 2.000 lavoratori“.
Da qui la richiesta che la Giunta apra un tavolo di trattative per una più generale riorganizzazione istituzionale: “Giunta e Consiglio hanno avuto due anni di tempo per attuare l’esito del referendum del 6 maggio 2012 con cui 525 mila elettori hanno detto no alle Province. In tutto questo tempo si è riusciti solamente a nominare otto commissari per avviare un’opera di liquidazione, peraltro assegnabile, forse con costi minori, agli ex Presidenti provinciali”.
Ad appoggiare la Cisl, è Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori sardi e presidente della commissione Sanità della Camera: “Ha ragione la Cisl, il modo migliore per tutelare i diritti dei lavoratori dipendenti dalle Province, è quello di dare urgentemente corso all’esito plebiscitario del referendum sardo che ha abolito le Province già da due anni”.