Murgia a Lai: “Niente nomi: Il tuo partito lo conosci bene”

E’ destinato a durare a lungo il giallo elettorale. A Silvio Lai che le ha chiesto di fare il nome dei “signori” del Partito democratico che le hanno proposto un pacchetto di voti in cambio della sistemazione nelle liste di Sardegna possibile di una decina di loro uomini di fiducia, Michela Murgia risponde con un laconico: “Voglio sperare che Silvio Lai conosca meglio di me le fratture interne al suo partito. Io non intendo rendermi strumento del regolamento delle contraddizioni interne al Pd”.

Niente nomi, dunque. E la risposta della scrittrice è destinata a suscitare nuove polemiche. Anche se non pare in discussione la veridicità del fatto: lo stesso Lai non l’ha smentito e, d’altra parte, di approcci del genere in questa fase pre-elettorale si parla con una certa naturalezza nel mondo politico. E riguardano un po’ tutti.

Molto accesa la polemica nella Rete tra chi si unisce all’invito di Silvio Lai e afferma che se non verranno fuori i nomi la denuncia della Murgia apparirà un’operazione di propaganda (“Se conosce i nomi li renda noti – scrive Lucio Virdis sulla pagina facebook di Sardinia Post –  non può fare insinuazioni per screditare gli altri”) e chi insiste sulla posizione di Lai, come Anna Floris: “State tutti trascurando un dettaglio importante, probabilmente perché la metà di voi non ha letto l’articolo. Lai non ha negato. Non ha negato. Pensateci un attimo”.

Nel silenzio della Murgia, il “toto-Scilipoti” sardo è cominciato. E la discussione si è estesa a tutti i movimenti sotterranei in atto nelle varie forze politiche in previsione della formazione delle liste per le elezioni Regionali.

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