Morti sul lavoro primo trimestre 2024: la Sardegna in zona rossa

Marzo 2024, a finire in zona rossa con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 6,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) c’è anche la Sardegna, con Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Puglia, Calabria e Umbria. In zona arancione: Campania, Emilia-Romagna e Toscana. In zona gialla: Sicilia, Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte. In zona bianca: Lazio, Abruzzo, Marche, Veneto, Basilicata e Molise. L’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (21,5), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (10,6).
I numeri: le vittime sul lavoro in Italia sono 191, delle quali 151 in occasione di lavoro (3 in più rispetto a marzo 2023: +2%) e 40 fra lavoro e casa (8 in meno rispetto a marzo 2023). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (28). Seguono: Puglia (15), Emilia-Romagna (14), Campania (12), Lazio e Toscana (11), Piemonte (10), Trentino-Alto Adige e Sicilia (9), Calabria (6), Veneto e Sardegna (5), Liguria (4), Umbria e Friuli-Venezia Giulia (3), Valle d’Aosta, Abruzzo e Marche (2).


Alla fine del primo trimestre del 2024 è ancora il settore delle Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 25. Seguito dalle Attività Manifatturiere (19), da Trasporti e Magazzinaggio (13) e dal Commercio (10). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (54 su un totale di 151). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a marzo 2024 sono 10, mentre 6 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 37, mentre sono 13 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il mercoledì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel primo trimestre dell’anno (21,2%).

“Siamo arrivati al primo trimestre del 2024 e, purtroppo, le proiezioni delle tragedie sul lavoro continuano a rimanere drammaticamente stabili se non peggiori”. Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e Ambiente Vega di Mestre, commenta così l’ultima indagine sull’emergenza: “A fine marzo 2024 si contano, tra infortuni nel luogo di lavoro e in itinere, 191 vittime, 5 in meno rispetto a fine marzo 2023. Mentre diminuiscono gli infortuni in itinere, crescono invece le morti avvenute in occasione di lavoro: +2%. Ma non è questo l’unico dato ad allarmare nel nostro ultimo studio. Sono le incidenze della mortalità, infatti, a preoccupare. Specie quelle che riguardano gli over 65 e, come accade negli ultimi anni, quelle che raccontano l’emergenza tra i lavoratori stranieri. Per questi ultimi ancora quasi tripla rispetto agli italiani”.

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