Roma, 2 ott. (Adnkronos) – “Noi ci auguriamo che il piano di pace possa essere un punto di partenza importante. È una scommessa, una sfida. La ricostruzione di Gaza deve vedere il mondo arabo protagonista, non deve essere un’operazione coloniale. E noi condividiamo la speranza di quel piano”. Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, intervenendo dopo le comunicazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani sulla situazione in Medio Oriente.
“L’Italia -ha aggiunto- è un grande Paese, ma siamo una nazione di 60 milioni di abitanti, non possiamo pretendere di cambiare da soli i destini della storia. Possiamo però dare un contributo, senza sottrarci alle nostre responsabilità, anche sapendo che altri negoziati purtroppo sono falliti. Penso, ad esempio, alla questione ucraina: speravo che l’incontro tra Trump e Putin producesse risultati diversi da quelli fallimentari che abbiamo visto. Ma la storia ci insegna che il dialogo resta fondamentale: Nixon parlava con Brežnev negli anni Settanta, Reagan con Gorbaciov. La comunità internazionale deve continuare a parlarsi. Certo, non si può parlare con Hamas e con i tagliagole. Su questo vogliamo essere netti”.
“Voglio ringraziare il Governo, nella sua interezza, e in particolare il ministro degli Esteri Antonio Tajani, per la pazienza, la perseveranza e la costanza con cui sta affrontando un dossier complesso. Si tratta di un tema che, purtroppo, l’Italia e il nostro Parlamento da soli non hanno la possibilità di risolvere, ma sul quale possiamo certamente offrire un contributo significativo. Ho potuto seguire con attenzione la cura dedicata ai singoli casi: tutti noi abbiamo seguito le situazioni difficili che da Gaza, attraverso le associazioni umanitarie, ci sono state sottoposte. Pochi giorni fa mi è stata mostrata la foto di un bambino di Gaza e che oggi si trova ricoverato in ospedale, dove viene finalmente curato. Sono consapevole -ha concluso Gasparri- che è nulla rispetto alla tragedia che si sta consumando a Gaza, ma anche una sola famiglia che si ricompone, anche un solo bambino che ritrova il sorriso, rappresentano un risultato di cui l’Italia deve essere orgogliosa”.