Migranti: Tajani, ‘se decidono tutto magistrati, mi dimetto e ne mettiamo uno a Farnesina’

Roma, 3 ago. (Adnkronos) – “Non può essere un giudice a decidere se un paese è sicuro o meno, un paese dove rimandare un immigrato irregolare. La sentenza della Corte di Giustizia limita la dignità dei funzionari pubblici che non siano magistrati”. Lo dice Antonio Tajani agli Stati generali del Mezzogiorno di Fi.

“Perché un magistrato deve essere in grado di decidere, non conoscendo il problema, se un paese è sicuro oppure no, mentre diplomatici, funzionari, consoli che vivono anche in quei paesi, i funzionari del Ministero dell’Interno, i funzionari di Palazzo Chigi che elaborano il lavoro, non lo sanno? Lo sa il magistrato che non si è mai occupato di quella vicenda o chi lo fa per mestiere se un paese X è più o meno sicuro, perché c’è un’ambasciata, perché c’è un consolato?”.

“Allora vado a casa, mettiamo un magistrato al posto del ministro degli esteri, fa tutto un magistrato e chiudiamo tutti i ministeri perché decidono loro. Poi un magistrato dice che l’Egitto è sicuro, un altro dice che non è più sicuro, un terzo dice che forse bisogna riandare di nuovo alla corte. Si crea una situazione di grande caos. I magistrati dovrebbero pure un po’ studiare tutti quanti i principi della nostra democrazia. C’era un signore, un barone francese che si chiama Montesquieu, che abbiamo studiato fin dai primi anni di scuola, che diceva che la democrazia moderna si basa sulla separazione dei poteri. Il potere legislativo fa le leggi, il potere esecutivo governa, il potere giudiziario verifica se le leggi sono state applicate o no”.

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