“Sull’ultima nota mi sono venuti i brividi: la musica voluta da Puccini era la stessa che scaturiva dal suono delle mie pietre”. Il giorno dopo la prima della “Turandot” al Lirico di Cagliari, Pinuccio Sciola è ancora frastornato. Le sue singolari scenografie di pietra hanno commosso il pubblico che durante gli applausi finali, ha salutato l’artista di San Sperate con una grande, lunghissima ovazione.
“Quel boato dalla platea mi ha commosso, non me lo aspettavo. Quest’opera è il risultato di un lavoro di squadra meraviglioso, un’esperienza davvero significativa del mio percorso. Per dare il senso di potenza voluto da Puccini potevo rispondere solo con la monumentalità delle pietre che, in scena, grazie alle luci e a mille artifici, diventa poesia”.
Sciola, che ieri sera ha dunque debuttato nel mondo della lirica, ha assistito alla rappresentazione seduto in platea, con a fianco i suoi figli e l’affetto caldo del pubblico, che non ha mai smesso di incontrarlo, abbracciarlo, stringergli la mano.
“Questo teatro sta facendo un grande lavoro di cultura ed educazione musicale, per questo ci ho messo l’anima. Non siamo ultimi a nessuno, con un’opera così potremmo andare in scena in tutti i palcoscenici del mondo, da Salisburgo a Pechino. Bisogna solo crederci”
Soddisfatto anche il sovrintendente: “Sono felice- ha commentato Meli -questa Turandot è un investimento importante per il Lirico di Cagliari dal punto di vista professionale, umano e artistico e la risposta del pubblico ci ripaga di tutto il lavoro svolto”.
L’opera, terzo titolo della stagione di lirica e balletto, è andata in scena nella versione originale incompiuta, interrotta al terzo atto dopo la morte di Liù, interpretata da Maria Katzarava, a cui il pubblico ha riservato intensi e calorosi battimani. Apprezzata la regia di Pier Francesco Maestrini, i costumi di Marco Nateri e le luci di Simon Corder. Accoglienza buona anche per Francesco Medda che ha sostituito Roberto Aronica nei panni di Calaf, Maria Billeri (Turandot), Davide D’Elia (Altoum) e Carlo Cigni (Timur).
Sul podio il milanese Giampaolo Bisanti, tra i migliori interpreti del grande repertorio musicale, ha diretto l’Orchestra, guidato il Coro del Teatro Lirico di Cagliari (maestro Marco Faelli) e il Coro di voci bianche del Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari.
Donatella Percivale