Subito dopo la perdita di mio marito, ho dovuto affrontare e risolvere tutti i problemi burocratici ed economici,concentrarmi sulle reazioni dei miei figli. A detta di tutti ho avuto una forza e una determinazione notevoli. Adesso che ho risolto tante cose mi trovo a rivivere il periodo della malattia di Giovanni giorno per giorno, nella sequenza dei fatti come sono avvenuti… sento più la mancanza adesso che non nei mesi successivi alla sua scomparsa. Sono sprofondata in crisi di pianto e sconforto, soffro anche della lontananza dei miei figli per studio, in modo particolare la sera dopo il rientro, realizzo la solitudine e mi assale l’angoscia. Non riesco più a dimostrarmi serena con i miei ragazzi e a trasmettere loro sicurezza.
Barbara
Cara Barbara, la perdita di un affetto importante è una tragedia che investe come una valanga la nostra vita. Essere iperattivi su questioni pratiche nei primi mesi successivi alla scomparsa di un congiunto è normale, talvolta necessario come tentativo di rimuovere, di allontanare quell’amaro calice. Poi dopo che ritroviamo un equilibrio, la ferita si fa sentire in tutta la profondità del suo dolore. Il lutto ha bisogno di essere curato come una ferita va ricucita, disinfettata, accompagnata alla guarigione finché da cicatrice diventa un segno nella pelle che fa parte di noi. Coloro che ci hanno lasciato vanno accompagnati con il nostro affetto ma devono, ad un certo punto, essere lasciati andare così come loro devono lasciare che i vivi evolvano nella propria vita. Gli psicologi sono utili in questi casi:fatti aiutare e non lasciare che il lutto ti incateni ad un amore o che l’amore incateni la tua vita e quella dei tuoi figli. Ti consiglio vivamente di concentrarti su te stessa e su ciò che può esserti utile: magari è arrivato il momento di riprendere un vecchio hobby, di iscriversi ad un corso, di progettare il cambio della casa o semmai di ristrutturarla …
Antonello Soriga
psychiatrichelp@sardiniapost.i
(Psicologo e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico relazionale, Soriga svolge attività clinica in regime di libera professione a Cagliari. E’ stato professore a contratto presso la facoltà di Scienze della Formazione di Cagliari e più volte membro della Commissione esami di Stato alla professione di Psicologo. Dal 2009 è Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari. Presiede il Centro di psicologia sistemica di Cagliari ed è responsabile scientifico dell’Associazione Sardegna Bielorussia. Tra le sue opere “L’altalena di Chernobyl”, Armando Editore, e alcune pubblicazioni accademiche.