Il giornalista sardo e divulgatore scientifico dell’Università di Bologna, Massimiliano Cordeddu, ha inviato la candidatura per ricoprire il ruolo di direttore generale dell’Agenzia regionale Sardegna Ricerche. “Credo di avere tutti i titoli e le esperienze per ricoprire detto incarico – ha dichiarato – in Sardegna Ricerche. Mi auguro che la presidente della Giunta Alessandra Todde e l’assessore alla Programmazione Giuseppe Meloni, scelgano un sardo”.
“Il mio curriculum – prosegue Cordeddu – evidenzia diverse collaborazioni con Istituti di ricerca nazionali come l’Ispra e l’esperienza quale addetto stampa dell’ex ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Gestisco da sempre numerose risorse umane, grazie alle esperienze maturate durante la direzione del Corriere Elbano (2015-18) e delle riviste Cubo, Studi di estetica e Aldrovandiana dell’Università di Bologna. Queste ultime due sono inserite nell’elenco delle riviste scientifiche facenti parte dell’Agenzia per la valutazione del sistema Universitario e della ricerca (Anvur). Nell’ambito universitario, inoltre, da anni ho un assegno di ricerca presso il prestigioso Dipartimento di ingegneria industriale dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, dove mi occupo di implementare le attività di comunicazione, divulgazione e di trasferimento tecnologico per la ricerca industriale sviluppata dal Din. E per chi se lo fosse dimenticato, ricordo che il Sardinia Radio Telescope (Srt) di San Basilio, funziona grazie alla battaglia combattuta nel 2011 con l’indimenticata prof.ssa Margherita Hack. Spero che la promessa fatta in campagna elettorale dalla governatrice Todde – conclude il ricercatore e divulgatore scientifico Cordeddu – che se eletta avrebbe fatto rientrare in Sardegna i cervelli ‘scappati’ in Continente o all’estero, verrà applicata al mio caso o a quello di altri colleghi e colleghe che vorrebbero rientrare a casa dopo essersi fatti le ossa lontani dalla Sardegna”. Cordeddu è da anni l’addetto stampa e coordinatore nazionale della comunicazione di Magistratura democratica.