Il 29 giugno l’elezione del nuovo segretario Pd. Scintille tra il partito e Cappellacci

Si voterà il 29 giugno per eleggere il nuovo segretario del Pd sardo, il successore di Silvio Lai. Così ha deciso la Direzione regionale riunita oggi a Oristano. Due ore di confronto, dalle 18 alle 20, durante le quali è stato definito il regolamento dell’intero percorso congressuale che comincerà il 29 maggio con il rinnovo delle segreterie cittadine e provinciali.

Quando le urne sarde si apriranno a fine giugno, il modello elettorale sarà quello solito del Pd: il nuovo segretario potrà essere scelto non solo dagli iscritti, ma anche da tutti i simpatizzanti del Partito democratico. Insomma, la Sardegna andrà a primarie per decidere a chi affidare la guida del Pd.

Da qui al 29 maggio toccherà alle diplomazie interne preparare il terreno del voto, sebbene sembra sicura la saldatura tra le correnti di Antonello Cabras, Paolo Fadda e Renato Soru che stanno già marciando insieme all’area del segretario uscente, Silvio Lai. Tuttavia non si esclude che nel partito la futura maggioranza si allarghi ancora, per esempio alla componente di Tore Ladu.

A Oristano è anche ribalzata la voce sulla pesante accusa che Ugo Cappellacci, il presidente uscente, ha mosso contro il nuovo governatore Francesco Pigliaru. Cappellacci ha detto che il suo avversario “è ostaggio dei partiti e non ci sarà alcuna Giunta lampo. In compenso si vedono i nuvoloni dietro i quali si celano le lotte tra fazioni, tra vecchie comari eccellenti e l’ennesima manifestazione di una politica che confonde l’interesse pubblico con la propria biografia o la propria carriera personale”.

A margine della Direzione, al presidente uscente ha risposto Franco Marras, responsabile della Segreteria regionale: “Fa un certo effetto vedere Cappellacci avventurarsi in commenti così spregiudicati. Proprio lui che ha cambiato più assessori che calzini, a proposito di condizionamenti da parte dei partiti. Siamo davanti alle ennesima ridicole dichiarazioni di un ex governatore che non ha sicuramente brillato per la solidità della sua autorevolezza”.

Al. Car.

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