Da quando l’Igea è finita nel mirino della Procura di Cagliari, si moltiplicano le denunce dei casi di cattiva gestione del patrimonio minerario da parte della società in house della Regione. L’ultima, in ordine di tempo, è quella del consigliere regionale Pd Tarcisio Agus, che ha depositato oggi un’interrogazione sulla decisione dell’Igea di destinare un milione di euro per la realizzazione di uffici presso il complesso dell’ex ospedale e dell’ex asilo di Montevecchio.
Il punto è che “la decisione di Igea– svela Agus – sarebbe incoerente con tutte le previsioni di programmazione congiunta Comune-Regione per il complesso che comprende l’ex ospedale e l’ex scuola del borgo”. Regione e Comune, infatti, avevano deciso di vendere il complesso tramite asta pubblica e di trasformarlo in una struttura ricettiva in grado di fornire accoglienza a quanti volessero visitare l’ex borgo minerario. Tale era il programma, recepito anche dagli strumenti urbanistici.
A riconvertire l’ex ospedale e l’ex asilo in albergo ci provò la giunta Soru, che indisse una gara, ma la base d’asta di 960 mila euro risultò troppo elevata. In seguito, nonostante il proposito di indire una nuova gara, non se ne fece più niente. Ed eccoci all’oggi, con l’Igea che vuole fare gli uffici.
Ma per Tarcisio Agus, quello di Igea è un investimento incomprensibile, visto che Montevecchio, riconosciuto dall’Unione Europea sito di “Destinazione d’eccellenza” in seguito al conferimento del Premio Eden, non ha bisogno di uffici, ma di una struttura alberghiera di una certa importanza. E c’è di più: quel complesso, argomenta il consigliere, è l’unico a Montevecchio che potrebbe essere riconvertito in struttura ricettiva, mentre “esistono decine di altri edifici utilizzati, in particolare nel cantiere di Levante, che potrebbero essere ristrutturati con una spesa ben più modesta e adibiti ad uffici”. Insomma, sembra di rivivere il deja vù del Palazzo della Direzione di Ingurtosu, che oggi ospita gli uffici dell’Igea e resta inaccessibile al pubblico.
Ma c’è dell’altro. Infatti, argomenta Agus, “la vendita di questo immobile, oltre a determinare un ritorno economico significativo, con il suo riutilizzo turistico-produttivo, determinerebbe un’entrata importante per le casse della Regione”. E tali soldi potrebbero essere reinvestiti in bonifiche. In effetti, “l’area antistante il palazzo della Direzione, il viale Gramsci, il viale Amendola e diversi tratti viabili carrabili e pedonali, sono realizzati con materiali provenienti dalle aree minerarie, con alte concentrazioni di minerali pesanti e sostanze fortemente nocive”. E Igea ha proprio il compito di fare le bonifiche. Per questo motivo, Tarcisio Agus chiede all’Assessore all’Industria la revoca della decisione della società Igea e di rimettere a bando l’ex ospedale e l’ex asilo per l’assegnazione ai privati, pubblicando una nuova gara.
Piero Loi