Roma, 17 set. (Adnkronos) – “Siamo garantiste e lo saremo sempre, soprattutto su una vicenda su cui sta indagando la magistratura, ma ricordiamo a Calenda che l’argomento della mancata denuncia è quello più utilizzato contro le donne nei casi di molestie e di violenza”. Lo dicono le senatrici del Pd Cecilia D’Elia, coordinatrice nazionale delle Democratiche e Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicido e la violenza di genere, entrambe candidate al Senato.
“Il recente Rapporto dell’Agenzia per i diritti umani dell’Unione europea sulla violenza contro le donne rileva infatti come 8 donne su 10 non denunciano le molestie subite per vergogna, imbarazzo e paura di non essere credute. Un dato che già prima la Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio aveva appurato nelle sue indagini: il 64% delle donne che subiscono una qualche forma di violenza non lo confessa neppure ad un’amica. Sono gravi quindi gli argomenti che ha usato Calenda, perché è ricaduto in stereotipi sessisti”.
“E’ chiaro che su questa vicenda che riguarda un senatore di Azione – proseguono D’Elia e Valente – la giustizia farà il suo corso e appurerà i fatti. E’ giusto difendere le proprie ragioni in tribunale e la tempistica della campagna elettorale desta legittimi sospetti. Tuttavia non si può generalizzare, utilizzando argomenti lisi contro le donne”.