Partirà la mattina molto presto la delegazione degli operai Alcoa che, insieme ad altri lavoratori del Sulcis, vanno a Cagliari per incontrare Papa Francesco. Si sono dati appuntamento lungo la statale 130 che percorreranno in corteo fino a raggiungere il capoluogo. Poi, con i mezzi pubblici, raggiungeranno la postazione loro riservata, in Piazza Matteotti, dove è stato allestito il palco dal quale parlerà il Santo Padre.
A Papa Francesco gli operai porteranno anche alcuni doni: un quadro, una lanterna da minatore racchiusa in una scatola in legno con la forma della Sardegna, entrambi realizzati da operai del Sulcis, e un casco da operaio, divenuto in questo ultimo periodo simbolo e testimonianza di tante battaglie per il lavoro.
Ma quello che ogni operaio, che avrà l’onore di incontrare questo Papa “anticonformista”, porterà dentro di sé, e che donerà in modo ideale sarà la richiesta di una sua vicinanza spirituale alle tante famiglie che oggi soffrono per la mancanza del lavoro e che si ritrovano, loro malgrado, a dover subire condizioni che mai avrebbero immaginato.
Loro, gli operai del Sulcis, lo abbracceranno idealmente accompagnandolo in questa sua visita in terra sarda augurandosi magari che Papa Francesco possa tornare, questa volta proprio nel Sulcis, simbolo della sofferenza dell’intera, come già fece Giovanni Paolo II il 18 ottobre 1985 quando indossò il casco da minatore e scese nelle gallerie minerarie di Monteponi.
Carlo Martinelli