Tre punti fondamentali, che mettono assieme la ‘ragione del nostro esistere’, ‘l’identità del movimento’ e la Collocazione politica del ‘Nuovo Movimento’.
E’ il manifesto, che sigla una connotazione a centrosinistra, firmato da cinque esponenti, tra i quali la presidente della Regione Alessandra Todde, oltre che Alfonso Colucci, Ettore Licheri, Roberto Scarpinato, Federico Cafiero de Raho, (e pubblicato sul Fatto Quotidiano) come contributo alla discussione per la Costituente del Movimento cinque stelle.
“Il dissolversi della fiducia dei cittadini verso le istituzioni – si legge – ci impone oggi una forma più alta di riflessione politica e ancor prima di illustrare agli altri cosa vogliamo fare, dobbiamo avvertire l’obbligo di chiarire a noi stessi cosa vogliamo essere”.
Tra i punti, quello sull’identità. E quindi il ruolo della politica che non può essere debole con i forti e forte con i deboli. E un ritorno al passato. Almeno a uno dei principi fondanti. “L’intera comunità, fin dalle sue origini possedeva la piena consapevolezza che ciò di cui necessitava il Paese era una vera rivoluzione democratica, una stagione di riforme che agissero prima di tutto sul piano morale e culturale del Paese. Purtroppo però dopo il significativo cambio di passo registrato negli anni di governo presieduti dal M5S, le zone grigie di commistione tra politica, affari e criminalità hanno ripreso a moltiplicarsi”.
Poi le questioni nazionali, le diverse situazioni che si sono registrate e la necessità che il “movimento faccia nuovamente scoccare la scintilla dell’indignazione civile”.
“Torniamo a spiegare alla gente – si legge – che per ogni imprenditore favorito dal politico dieci imprenditori esclusi dal favore devono chiudere i battenti. Torniamo a raccontare che la corruzione e la grande evasione fiscale sottraggono le risorse essenziali per per finanziare i servizi pubblici essenziali”.
Infine la collocazione politica perché “davanti a un pensiero reazionario che aggredisce a testa bassa le strutture portanti della nostra democrazia – scrivono i cinque – il rilancio del progetto politico descritto in Costituzione sarà il fronte intorno al quale aggregare e mobilitare tuta la parte del Paese rimasta orfana di rappresentanza”. E poi “contro un progetto reazionario fondato sulla mercificazione del lavoro e sulla negazione dei diritti delle minoranze la Costituzione va difesa e rilanciata”.
E quindi le battaglie per la solidarietà sociale, la lotta comune contro la negazione delle libertà individuali “tessono di certo una trama di fraternità – spiegano – ma sia chiaro fin da subito che l’impegno culturale e morale che il Movimento esige da se stesso lo pretenderà pure dai suoi eventuali alleati”.