Milano, 23 giu. (Adnkronos) – La difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, tramite il suo consulente Ugo Ricci, chiede che sul foglio di acetato che contiene “i frammenti 10 e 11” – presenti sulla parte interna della porta d’ingresso della villetta di Garlasco dove la ventiseienne è stata uccisa il 13 agosto 2007 – possa essere svolto “un approfondimento volto a una ulteriore ricerca di sostanza ematica umana, mediante test Obti, considerando che gli accertamenti sono stati effettuati su un secondo tampone effettuato sulla medesima superficie”. Lo apprende l’Adnkronos.
La richiesta formulata ai periti Denise Albani e Domenico Marchigiani si inserisce nell’incidente probatorio – prossima udienza il 4 luglio – che fa parte della nuova inchiesta della Procura di Pavia che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, per l’omicidio in concorso con altri (ignoti) o con Stasi (i due non si conoscevano).
Inoltre, si chiede di integrare l’analisi con un altro sistema efficace per rilevare il Dna dalle tracce e dai tamponi e comunque di non eliminare i tamponi. Richiesta su cui periti e consulenti delle parti dovranno confrontarsi. Infine, la difesa anticipa la richiesta di acquisire “copie di tutti i file relativi alle quantificazioni e alle tipizzazioni genetiche”. Da quanto si apprende ai periti della giudice dell’udienza preliminare di Pavia Daniela Garlaschelli non sono arrivate, per ora, richieste da parte della difesa Sempio, né dai consulenti della famiglia Poggi.