Aias, nasce la commissione d’inchiesta. Scintille tra maggioranza e opposizione

Maggioranza e opposizione in Consiglio regionale si dividono sull’istituzione della commissione di inchiesta per l’Aias. La richiesta fatta dal centrosinistra e dal Movimento 5 stelle non è piaciuta alla maggioranza, soprattutto per la scelta di dare vita a un organo ispettivo invece che lasciare all’assessore competente, Mario Nieddu, e alla commissione del Consiglio regionale il compito di fare chiarezza sullo stato di insolvenza. Tutti d’accordo sul salvaguardare il futuro dei lavoratori, ma gli schieramenti si sono divisi sul metodo per arrivare all’obiettivo. Insomma la parola ‘inchiesta’ sembra assumere un significato eccessivo rispetto a una situazione che potrebbe essere risolta in altro modo. Per il consigliere regionale di Leu, Eugenio Lai, primo firmatario della richiesta “non c’è nessuna inquisizione, ma solo la volontà di avere trasparenza sulla spesa di soldi pubblici e la definizione delle richieste degli stipendi arretrati, da parte dei dipendenti”.

A sollevare il problema è stato il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa: “Il destino dei lavoratori, degli assistiti e delle loro famiglie stanno a cuore a tutti. Il tema è l’opportunità o meno di utilizzare questo strumento”. L’altra questione riguarda il rimpallo di responsabilità tra centrodestra e centrosinistra, perché fino a pochi mesi fa i primi erano alla guida della Regione. Quindi, la volontà di dare vita a una commissione di inchiesta viene vista dall’attuale maggioranza come una cosa inopportuna. Il primo attacco è arrivato dalla consigliera della Lega, Annalisa Mele: “È stupefacente che si chieda di istituire una commissione di inchiesta. Dove eravate in questi anni? E cosa facevate? Perché dovremmo verificare noi quel che dovevate verificare voi?”. In questo clima è proseguito il dibattito con la maggioranza che più volte ha accusato il centrosinistra di fare un uso strumentale della vicenda di fatto liberandosi dalle responsabilità. Giorgio Oppi (Udc) ricorda: “Più volte in questi anni abbiamo chiesto all’assessore Arru di fare chiarezza e farci conoscere l’esatta situazione e questo non è mai accaduto. Non dobbiamo dimenticare che in più di una circostanza l’Aias ha sostituito il servizio sanitario pubblico ed è per questo che non si può svolgere un’indagine su un soggetto privato come l’Aias. Noi possiamo invece indagare in questa commissione sui rapporti tra Aias e l’assessorato alla Sanità”. Dai banchi del Psd’Az, Fabio Usai, punta il dito sul centrosinistra e parla di “vergognosi tentativi di voler scaricare la propria inconcludenza negli ultimi 5 anni di governo Pigliaru”.

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L’opposizione, però, non accetta l’accusa di giustizialismo: “Quando si parla di nove mensilità arretrate si tratta di una situazione grave – sottolinea il consigliere del Pd, Gianfranco Ganau – non mi pare che la commissione di inchiesta possa essere osteggiata con tanta veemenza”.  Dura anche l’esponente pentastellata, Desirè Manca, convinta del “dovere di verificare per risolvere il problema dei lavoratori”. Anche Francesco Agus (Progressisti) precisa che “nessuno pensa di istituire un tribunale, ma visto che negli ultimi quattro anni l’Aias ha avuto 130 milioni di euro di trasferimenti regionali è giusto che il Consiglio verifichi”. Dunque, tutti d’accordo sulla necessità di tutelare i lavoratori da mesi senza stipendio, ma i pareri sono diversi sulla strategia da utilizzare, nonostante l’esponente del Pd, Roberto Deriu, sottolinei che “il problema è soprattutto soffermarci sul perché ci sono le commissioni ma non si riesce a fare inchiesta”. L’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, spiega che il confronto con l’Aias è aperto e sottolinea che “per la prima volta mi sono stati consegnati i bilanci e le relazioni contabili”. Dunque, per l’esponente della Giunta “mi sembra strano che da parte dell’opposizione, dopo tanti anni in cui poteva rendersi edotta della situazione di Aias, ci sia l’esigenza di una commissione di inchiesta”.

Sarà il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, a stabilire chi farà parte della commissione e nel frattempo arriva dall’Aias il commento sulla decisione, considerata “anomala”, dell’assemblea, ma nonostante questo aspetto ci sarà “massima collaborazione, sperando che i lavori della stessa non inficino od ostacolino i lavori del Tavolo tecnico che doveva servire come unico soggetto deputato alla verifica dei crediti dell’Aias, come anche stabilito dai giudici del Tribunale civile di Sassari”.

M. S.

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