Zona franca, Pd, Psd’Az e la Base: “Legge inapplicabile, dalla Giunta solo un bluff””

Per Pd, Psd’Az e La Base la legge sulla zona franca appena approvata dal Consiglio regionale è inapplicabile non solo perché l’extradoganalità esporrebbe l’Isola ai costi della fiscalità generale senza avere un piano finanziario per recuperare le risorse mancanti, ma anche perché sarà l’extradoganalità a mettere la Sardegna fuori dell’Europa aggravando il gap sull’export.

Le opposizioni – assenti alla conferenza stampa gli esponenti di Sel-Sl – definiscono un “bluff” la legge voluta dal governatore Cappellacci e lanciano un appello alla commissione Affari Costituzionali della Camera perché prenda subito in carico la proposta proprio per “andare a vedere il bluff”. Quindi la stoccata: “Il presidente della Regione si è fidato dei suoi ‘consulenti’ su questo tema e, dopo avere cercato di dividere il Consiglio, ora vuole cavalcare il tema in maniera populista”. “Ribadiamo che non siamo contrari alla zona franca – ha spiegato il capogruppo del Pd Giampaolo Diana – Anche gli emendamenti presentati in Aula derivavano dalla condivisione del centrosinistra e in commissione si è fatto un lavoro che ha permesso di produrre un risultato abbastanza rispondente alle attese. Tuttavia questo lavoro è stato vanificato da una incursione, pesante, irriguardosa e irresponsabile di Cappellacci che per rispondere in maniera populistica e demagogica ha voluto assimilare la zona franca a quella di Livigno e Campione d’Italia”. “L’opposizione ha deciso di collaborare in commissione, dove ha garantito il numero legale, e in Aula – ha ribadito il leader del Psd’Az Giacomo Sanna – Il presidente, però, non voleva arrivare ad un’approvazione unitaria ma tenere in mano una bandiera che non gli appartiene e che non ha mai condiviso. La battaglia più rivoluzionaria, invece, era la fiscalità di vantaggio dentro un contesto di zona franca”.

“In questa legge – ha aggiunto Efisio Arbau, La Base – ci sono tre pilastri: l’extradoganalità che non si realizza e due questioni importanti come la fiscalità di vantaggio e la riscossione delle entrate. Io sono entrato in commissione per portare avanti l’extradoganalità, ma è stata la maggioranza e la Giunta a dire che su questo punto non si è trovato l’accordo con il Governo. Ora occorre portare l’argomento nei territori e il primo appuntamento sarà per il 19 novembre a Nuoro, dove interverranno anche i sindaci di Livigno e Campione D’Italia”. Secondo Gian Valerio Sanna (Pd), estensore dell’emendamento di sintesi bocciato dalla maggioranza, “la nostra proposta parlava in termini corretti di delega o di conferimento da parte dello Stato, che rientrano nella dinamiche pattizie. Ma qui siamo a livello di buffonate”.

“Ciò che stupisce non è tanto la condotta del Partito Democratico quanto quella di chi sembra aver ammainato per puro calcolo elettorale e piccola speculazione politica le bandiere e i principi del glorioso Partito Sardo d’Azione”. Così il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, replica alle accuse. “E’ sorprendente – spiega l’esponente della maggioranza – che l’onorevole Sanna, che avrebbe la responsabilità di interpretare l’eredità dei padri del sardismo, si ponga al seguito dei nemici del sardismo, di chi ha votato contro la mozione sull’indipendenza e spalleggi quello che appare sempre più il fronte della conservazione o della restaurazione, della salvaguardia di rendite di posizione. Noi – ribadisce Pittalis – intendiamo cambiare rotta mentre loro sono destinati ad una rapida rottamazione insieme alle vecchia politica avara di proposte, prodiga di insulti e impegnata solo nel difendere lo status quo. Se questa rinuncia ai propri valori è frutto di un puro e semplice calcolo elettorale i sardi dimostreranno che qualcuno ha sbagliato i conti”.

“Il capogruppo del Pdl dovrebbe ringraziare chi ha portato all’esame del Consiglio la proposta di legge per l’istituzione della zona franca sarda, dopo le tragicomiche comparsate del suo presidente insieme a chi è arrivato a sostenere che non era necessaria una legge per realizzarla”. Così il presidente del Psd’Az, Giacomo Sanna, controreplica alle critiche di Pietro Pittalis. “L’onorevole Pittalis – argomenta il leader dei Quattro Mori – con la consueta correttezza che lo contraddistingue, dovrebbe rendere merito a tutte le forze politiche dell’opposizione che, nel corso dell’esame del testo di legge in commissione, hanno lavorato per una proposta unitaria che raccogliesse il favore dell’intera assemblea sarda. Dunque, non può certo mostrare riconoscenza politica a quanti, ad incominciare dal presidente della Giunta, hanno invece lavorato in Aula, con soli intenti elettoralistici, per rompere l’unità del Consiglio, nel tentativo maldestro di appropriarsi di un argomento che non gli appartiene e che mai gli apparterrà”.

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