L’argomento scorie nucleari riaccende lo scontro tra Regione e Governo. A rilanciare annunciando che “il deposito delle scorie non sarà qui e che non c’è nessuna preclusione ideologica” è la presidente della Regione Alessandra Todde, a margine della Convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School‘ di Chia.
“Non permetteremo che sia in Sardegna, che ha già pagato dal punto di vista ambientale. La Sardegna non è la discarica d’Italia. Qua sarà molto complicato per il ministro dell’Ambiente poterlo anche solo proporre”.
Il riferimento è per il ministro Pichetto Fratin che ieri aveva parlato di tre ipotesi: una al Nord, una al Centro e una al Sud. E inoltre aveva anche sottolineato che prosegue la procedura di Via su 51 siti in 6 regioni, tra cui la Sardegna.
La presidente poi ha aggiunto: “Sul tema dello sviluppo e della fonte energetica vedremo, voglio distinguere le cose: quand’ero al ministero, per esempio, ho finanziato un progetto sulla fissione, quindi non c’è una preclusione ideologica. Noi vogliamo capire bene quelli che sono i temi reali, industriali di questa tecnologia, perché se ne fa tanto parlare ma i reattori di quarta generazione in questo momento non sono ancora industriali e i mini-reattori non sono ancora disponibili”.
Poi un altro passaggio: “In questo momento l’alternativa sono i reattori di terza generazione che abbiamo già visto in Francia e in Germania e che la Germania sta dismettendo, sicuramente non è la strada che noi vorremmo percorrere”. Nessuna preclusione per la tecnologia ma “grande attenzione” su gestione di scarti e scorie.