Via libera in Consiglio al riordino delle Province, entro 15 giorni arriveranno i commissari straordinari

C’è l’ok del Consiglio alla norma sul riordino degli organi delle sei Province e delle due Città metropolitane. L’Aula di via Roma si è espressa così: 34 voti favorevoli, 20 contrari e due astenuti (Sardegna al centro 20Venti). La norma è stata voluta dalla maggioranza del Campo largo per regolare le procedure preparatorie per la successione dei nuovi enti, alla luce della sentenza della Corte costituzionale che ha confermato la validità della legge del 2021.

Entro 15 giorni saranno nominati tre commissari straordinari che avranno il ruolo di liquidare le vecchie Province di Nuoro, Sassari e Sud Sardegna, che secondo la legge 13 del 2005 dovranno avere requisiti manageriali. E i nuovi amministratori straordinari che avranno il ruolo di governare le nuove province, quelle confermate proprio con la legge 7 del 2021, il cui iter di nomina prevede la proposta della presidente della Regione e l’approvazione di una delibera in Giunta. Le Province saranno quelle di Gallura, Nuoro, Ogliastra, Sulcis-Iglesiente, Medio Campidano e Oristano, a cui si affiancheranno le Città metropolitane di Cagliari e Sassari.

“Con questa norma si danno gambe ai dettati legislativi già esistenti, la legge 7 del 2021 (voluta dalla precedente maggioranza di centrodestra, ndr), che ha ridato la legittimità istituzionale alle Province (sei più due città metropolitane), e con l’indicazione e la nomina di nuovi amministratori straordinari alle stesse province ora si dà quel vigore istituzionale che nel tempo hanno perso”, ha detto Salvatore Corrias, Pd, presidente della commissione Autonomia. “È l’ennesima legge inutile, che non produrrà effetti, l’obiettivo della maggioranza è garantire il governo dei territori, ma in realtà è l’ennesimo poltronificio di questa maggioranza – attacca invece Paolo Truzzu, capogruppo di Fdi -, serve a piazzare gli uomini che fanno riferimento a loro come amministratori, ma saranno soggetti che non avranno la possibilità di fare atti, non avranno persone, non avranno finanze”.

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