Critiche le opposizioni sul Programma regionale di sviluppo approvato oggi in Consiglio e più in generale sull’operato della Giunta a un anno dalle elezioni: “Noi consiglieri regionali, chiamati nell’aula della massima assemblea sarda ad esaminare e approvare questo documento, ci rendiamo conto che, dopo più di un anno di ‘rodaggio’, la maggioranza che governa la Sardegna ha dimostrato di saper produrre solo delle promesse che sono però lontane dal poter essere realizzate concretamente”, l’attacco dell’azzurro Giuseppe Talanas, relatore di minoranza del testo.
Il documento in esame “presenta un Piano di sviluppo dentro un range temporale di cinque anni – ha rimarcato l’esponente di Forza Italia – con la consapevolezza che quasi due sono già trascorsi senza che si possa intravedere una, seppur piccola, luce in fondo al tunnel. Negli animi dei sardi la flebile fiammella di speranza si sta inesorabilmente spegnendo, visto che l’ultima riforma in ambito sanitario, presentata anch’essa come ‘epocale’, non risolve i veri problemi”. Per Cristina Usai di Fratelli d’Italia il documento “è un libro dei sogni. Si fa un’analisi di 10 ambiti strategici e si parla, per esempio, di riordino della sanità: ma se davvero fosse stato questo l’obiettivo occorreva approvare prima la manovra finanziaria”. Secondo Usai, nessuno può contestare i buoni propositi della maggioranza: “Non si capisce però quale sia l’idea della Sardegna. Di concreto si vede ben poco e la manovra finanziaria arriva in aula in notevole ritardo”.
“Arriva in ritardo, fuori tempo massimo e dopo una lunga attesa, quello che sarebbe dovuto essere il piano di sviluppo della Regione. Ma di sviluppo, purtroppo, non c’è traccia”, ha Alberto Urpi di Sardegna al centro Venti20. Il sindaco di Sanluri definisce il documento “privo di idee, senza slancio, incapace di offrire risposte concrete alla Sardegna”. “La nostra Isola ha bisogno di interventi seri e mirati: lavoro, sanità, giovani, imprese, ambiente. Invece ci troviamo davanti a un provvedimento debole, frammentato, spesso privo di copertura reale. Un libro dei sogni, irrealizzabili e slegati dalle urgenze quotidiane dei sardi”. Urpi sottolinea anche il grave ritardo con cui il piano è stato presentato, compromettendo la possibilità di attuare misure fondamentali per il rilancio del territorio. “Nonostante tutto, resto disponibile a un confronto collaborativo e costruttivo. Il mio impegno sarà sempre quello di migliorare i provvedimenti, affinché si trasformino in strumenti concreti per il futuro della Sardegna e per dare finalmente risposte a chi le aspetta da troppo tempo”.