Lo stato di agitazione resta, anche se con toni più soft, ma lo sciopero è scongiurato. Non ci sarà la calendarizzazione delle astensioni dal lavoro tra i dipendenti dell’Arnas Brotzu di Cagliari. La svolta è arrivata dopo l’incontro tra i rappresentanti delle sigle Aaroi Emac, Anpo Ascot Fials, Cida Fp, Cimo, Cisl Medici, Cosmed Anaao, Fassid, Fesmed, Fp Cgil Medici, Fvm Sivemp, Uil Fpl, Fedir, Fedirets e l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi. Al centro della riunione, arrivata al termine di un percorso in cui non sono mancate forti contrapposizioni, la questione relativa alla “Modalità di perequazione dei fondi contrattuali tra Aziende sanitarie (area dirigenza)”. “Durante l’incontro – hanno poi fatto sapere i partecipanti – è stata illustrata in premessa la situazione generale riferita al contratto e quella delle retribuzioni medie relative a ciascuna Azienda sanitaria rapportate alla media regionale, dalle quali si evince in forte squilibrio riferito soprattutto all’Ao Broztu e all’Aou Cagliari”.
Quindi la proposta dell’assessorato “orientato a migliorare le medie retributive delle due realtà in maggior sofferenza, riportandole verso un valore quanto più possibile omogeneo rispetto al livello regionale”. Per la quantificazione ci sarà da attendere l’appuntamento della prossima settimana. “Oggi è una giornata importante – è il commento dell’assessore Bartolazzi -. E’ stato individuato un percorso condiviso, a partire dal quale potranno essere distribuite le risorse disponibili nell’ambito delle normative vigenti in materia, a vantaggio delle realtà in maggior sofferenza. Il dialogo proseguirà nei prossimi giorni per definire ulteriori aspetti tecnici e di dettaglio. In base alle risorse disponibili a partire dalla verifica dell’entità reale dei fondi si avvierà la perequazione”.
Risultato? Non ci sarà lo sciopero anche se resta aperto lo stato di agitazione. A far sbloccare la situazione, come detto poi dal presidente regionale Cimo Fesmed Luigi Mascia, il fatto che “al tavolo si sono dimostrati aperti alle nostre richieste e quindi apprezziamo la loro disponibilità. Dobbiamo aspettare di verificare calcoli e numeri, per questo lo stato di agitazione rimane, però siamo fiduciosi”. Più cauta la Funzione pubblica Cgil che chiede di affrontare anche gli altri aspetti della vertenza.
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