Alla fine non è stato fatto il vaccino AstraZeneca ai dipendenti dell’assessorato regionale alla Sanità: l’appuntamento fissato per ieri alle 18 nel centro vaccinale dell’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari è stato rinviato. Ufficialmente la vaccinazione ad una cinquantina di dipendenti della Regione è saltata per un problema organizzativo nella fornitura del materialo, ovvero aghi e siringhe, anche se l’iniziativa aveva sollevato perplessità e innescato la polemica da parte dell’opposizione in Consiglio regionale. Dopo la denuncia del consigliere regionale dei Progressisti, Massimo Zedda, che ha puntato il dito sulla scelta delle priorità, l’assessore Mario Nieddu ha già spiegato che “dall’inizio dell’emergenza il personale degli uffici della direzione generale è in prima linea anche per il rapporto diretto con gli operatori sanitari impegnati sul fronte del virus, con grandi rischi”. Ribadendo che “la campagna sta seguendo in modo puntuale le indicazioni stabilite a livello nazionale: chi non rispetta le priorità del piano commette un illecito. Non abbiamo niente da nascondere. Non è accettabile che si getti fango su chi ha sempre rispettato le regole”. Ma il capogruppo dei Progressisti, Francesco Augus, non ci sta.
Infatti, con un posto pubblicato su Facebook ha dichiarato: “Il 21 per cento delle dosi somministrate in Sardegna sono finite a categorie che nulla hanno a che vedere con chi sulla carta avrebbe dovuto avere la priorità e solo il 30% delle dosi è stato somministrato a ultrasettantenni e a pazienti cronici. Ma in questo marasma – attacca l’esponente dell’opposizione – si è trovato il tempo per vaccinare sindaci e intere giunte comunali, dipendenti di uffici che non hanno contatto con il pubblico o sono addirittura in smart working, i parenti dei farmacisti di Oristano, le persone che si sono trovate a passare per caso al posto giusto al momento giusto. In questo valzer delle priorità, solo una cosa è certa – conclude Agus sul social – saranno vaccinati per ultimi i figli di nessuno. I commessi dei supermarket, i rider, chi lavora in un cantiere edile, in una cucina, dietro a un bancone, in un salone di bellezza, tra gli scaffali dei negozi ‘indispensabili’ aperti anche in zona rossa. Chi serve ai tavoli, chi mette benzina”