“Se Pinocchio mi vuole morto davanti a casa sua, sarà accontentato, poi vedremo chi è il cattivo. Sono tanto stanco”. Nuova durissima presa di posizione di Salvatore Usala, malato di Sla e portavoce del Comitato 16 novembre che accusa l’assessore alla Sanità Arru e lo chiama appunto “Pinocchio”. L’accusa riguarda l’attività della Giunta regionale e in particolare dell’assessore sui piani personalizzati di assistenza a disabili gravi e malati previsti dalla legge 162 del 1998 e del programma Ritornare a Casa.
In una nota la denuncia: “Sembra assurdo, ma non hanno risolto tutto, ci sono persone del “ritornare a casa”, che hanno rinnovato il progetto, che non hanno ricevuto un euro, a fronte di spese pari a € 8.000. Chi non può anticipare lascia gli operatori senza stipendio”. Ed ecco il dito puntato sulle promesse non mantenute dall’esponente dell’Esecutivo Pigliaru: “Pinocchio Arru, e la sua Fata Turchina Segretaria, dicono che la Finanziaria attende la pubblicazione nel Buras. Ricorda naso lungo che nel bilancio provvisorio esistono i dodicesimi. Ma non basta, si tengono i finanziamenti nazionali, pari a euro 9.214.000, in naftalina”. Parole durissime, quelle di Usala: “Questi fondi sono il frutto di dure lotte e anche un morto, abbiamo già dato”.
E rilancia ancora: “Pinocchio dice che minaccio, ricatto e sono cattivo, lui semplicemente non mantiene gli impegni sottoscritti sin dal 10.12.2014. Questa volta non ci sarà nessun incontro, voglio atti e delibere. Sarò in sciopero della fame e della sete totale, rifiuterò la terapia, arriverò sino in fondo”.
Arrivano quindi le richieste, formulate in cinque punti. E l’annuncio di una nuova mobilitazione, a partire dal 25 marzo. Alle 10,30 davanti all’assessorato alla Sanità, a Cagliari, ci sarà un presidio permanente.
Eccole, Usala chiede nel dettaglio: il pagamento immediato dei progetti ritornare a casa approvati nelle sedute del 27/1, 10/2 e 10/3; la delibera di 3.685.600 euro, del fondo nazionale della non autosufficienza, dedicato ai gravissimi, in carico alle UVT, in cure di terzo livello: ventilati 24 ore e stati vegetativi, un contributo pari a 20.000 euro per circa 180 persone, esente ISEE; la delibera di 5.528.400 euro, del fondo nazionale della non autosufficienza, distribuiti come l’anno scorso: 1.300 euro, per circa 4.300 persone, esente ISEE, a tutti i 162 che hanno almeno 80 punti, tutti i ritornare a casa che non percepiscono il contributo gravissimi; i fondi pari a 3.685.600, possono essere utilizzati per il progetto assistenziale proposto, infatti si arriverebbe a 24 ore, pur con fondi aggiuntivi, si propone una delibera collegata, comunque la delibera va fatta entro marzo, si risparmiano circa 4.000.000 euro; e, infine, l’eventuale delibera, come da proposta all’Assessore, per un livello intermedio del ritornare a casa.