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Università, la Regione al ministro: “Rivedere i costi standard”

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, hanno incontrato nel primo pomeriggio a Roma il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, assieme ai rettori degli atenei di Cagliari, Maria del Zompo, e Sassari, Massimo Carpinelli, per affrontare le problematiche isolane legate all’utilizzo dei costi standard ai fini della determinazione del finanziamento statale. “Abbiamo sottolineato che c’è un caso specifico, in Sardegna, legato all’insularità e alla bassa densità di popolazione. L’attuale metodo di valutazione è tarato a livello nazionale e non tiene conto delle dimensioni del bacino di attrattività degli studenti che di fatto penalizza la Sardegna”, ha dichiarato Pigliaru chiedendo al ministro la revisione dell’attuale disegno di sanzioni e premi. “Giannini ha riconosciuto il caso specifico della Sardegna e si è impegnata a prevedere apposite modifiche perequative all’attuale sistema già per il 2016, mentre per gli anni successivi c’è l’impegno a riconoscere a livello strutturale la discriminante dell’insularità, legata alla bassa densità di popolazione tipica dell’Isola. Attendiamo nei prossimi giorni la proposta con la quantificazione della perequazione, che valuteremo con attenzione”. In ragione dell’insularità, della bassa densità di popolazione e dell’alto tasso di abbandono scolastico la Sardegna ha un bacino di studenti universitari inferiore di circa il 50% rispetto a un ateneo del Nord Italia. “L’Isola sta puntando sull’istruzione e sull’innalzamento del numero dei laureati, non si può permettere di perdere finanziamenti su un settore così sensibile e strategico. Non va bene prevedere un sistema univoco, in condizioni differenti: l’universitario regolare dovrebbe pesare maggiormente dove è più difficile attrarre studenti”, ha detto Firino che ha inoltre sottolineato l’importanza di avere certezze sui finanziamenti statali alle borse di studio attualmente in calo, per potenziare gli atenei sardi. Inoltre Firino ha concluso avanzando l’esigenza di prevedere modifiche ai parametri Isee e Ispe che incidono sull’efficacia delle misure del Diritto allo studio. Il sistema dei parametri legati al “costo standard di formazione per studente in corso”, come definito nel Decreto del 2014, attualmente incide per il 25% nella definizione dell’assegnazione del fondo statale ordinario e ha già determinato una diminuzione dei fondi per le università sarde.

Primi riscontri anche a Roma e spiragli per le battaglie degli atenei sardi su tagli e risorse da assegnare. “E’ stato un incontro cordiale: siamo soddisfatti che sia stato preso l’impegno a considerare l’insularità e la densità di popolazione come fattori territoriali che danneggiano le università sarde nel calcolo del costo standard studente e, quindi, a rivalutare questi parametri per garantire un riequilibrio delle risorse assegnate ai nostri Atenei”, così il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha commentato l’esito dell’incontro. “E’ la prima volta che questo accade – ha proseguito Del Zompo – ed è una peculiarità che sarà inserita anche tra i parametri futuri. Un ringraziamento al presidente Pigliaru che ha mantenuto l’impegno assunto durante la seduta congiunta del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo”.

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