“Rivolgo un estremo appello a Pietro Grasso e ai gruppi dirigenti di Leu affinché si ponga immediato rimedio a quanto sta accadendo in tante realtà regionali, compresa la Sardegna, sulla formazione delle liste”. Lo scrive, in una nota, il deputato uscente di Mdp-Art1, Michele Piras. Il caso aperto nell’Isola è quello di Claudio Grassi, l’emiliano di Sinistra Italia che potrebbe essere in capolista nel collegio proporzionale Centro-Sud della Camera, un posto dove i Leu potrebbero eleggere un parlamentare stando ai sondaggi (leggi qui).
“Chiedo a tutti i dirigenti nazionali di LeU e al capo politico della lista, se sono convinti davvero di ottenere un risultato elettorale dignitoso e all’altezza delle sfide che attendono la sinistra procedendo in questa maniera”. Proprio in queste ore il tavolo dei Leu nazionali è riunito. Ma si è registrato uno stallo nelle posizione. Tanti che la riunione, coi soli segretari nazionali, è stata aggiornata alle 19. Parteciperanno Roberto Speranza (Mdp-Art1), Pippo Civali (Possibile) e Nicola Fratoianni (Si).
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“I territori – prosegue Piras – sono in rivolta in tutto il Paese e le liste sono deboli, contrastate, escludenti, chiuse all’innovazione. Nonostante gli appelli, si procede con l’imposizione di candidature estranee e non condivise dai territori, si esercitano irricevibili e sgradevoli veti su tantissimi deputati e senatori uscenti, si sta mortificando il processo partecipativo territoriale collegialmente deciso nelle scorse settimane, abusando ovunque dello strumento delle pluricandidature. Così – mette in guarda il deputato ex Sel – si rompe tutto. Sia chiaro: chi ritiene che lo strumento siano gli elettori e le persone e non le formazioni politiche ha già perso. Ed è ciò che si sta producendo: l’ennesima devastante sconfitta della sinistra”.
Nella nota di Piras conclude così: “La mia candidatura resta a disposizione, in posizione di eleggibilità o anche solo per dare una mano portare alla lista il pezzo di consenso che sono in grado di generare. Ma questo a condizione inderogabile che venga rispettata l’autonomia dei territori, la sovranità di chi opera in mezzo alle persone, la dignità di chi mette a disposizione braccia, intelligenza, tempo e risorse per la sinistra”.