Durante il Question time del Consiglio regionale della Sardegna tenutosi questa mattina, il consigliere Alberto Urpi è tornato a lanciare un appello forte e chiaro sul tema dell’inclusione del trasporto marittimo nel sistema Ets (Emission Trading System). Urpi ha ottenuto risposta all’interrogazione presentata già a gennaio, con cui segnalava gli effetti potenzialmente devastanti di questa misura per l’economia sarda.
Introdotto nel gennaio 2024, l’Ets applicato al settore marittimo impone nuovi oneri alle compagnie di navigazione per le emissioni di CO₂. Sebbene condivida gli obiettivi ambientali del Green Deal europeo, Urpi ha messo in guardia contro l’impatto sproporzionato che questa misura sta avendo sulla Sardegna, una regione che dipende quasi totalmente dal trasporto via mare per l’approvvigionamento dei beni e la competitività delle sue filiere produttive.
Nella sua risposta, l’assessora regionale ai Trasporti ha riferito di interlocuzioni già avviate con le istituzioni nazionali ed europee. Tuttavia, come ha sottolineato Urpi, tali contatti non hanno ancora prodotto alcun risultato concreto. “Serve un cambio di passo nelle strategie regionali”, ha dichiarato, auspicando un approccio più incisivo, mirato e soprattutto guidato da una piena consapevolezza della specificità insulare sarda.
Per Urpi, è fondamentale che la Regione assuma un ruolo di leadership, facendo sentire la propria voce e guidando tutte le forze politiche, senza distinzioni di schieramento, per tutelare le imprese dell’isola. Una battaglia, quella contro gli effetti distorsivi dell’Ets, che deve essere combattuta anche a Roma e a Bruxelles. “È necessario rafforzare la rappresentanza degli interessi sardi a ogni livello istituzionale – ha detto – e promuovere un confronto serrato sulla revisione del sistema delle tratte convenzionate, a partire da quelle cruciali per il trasporto merci come la Olbia-Livorno”.
L’appello di Urpi si estende anche ai parlamentari sardi eletti a Roma: “Devono lavorare uniti, con convinzione, per difendere le imprese della nostra terra. È indispensabile superare le logiche di partito e concentrarsi sugli interessi comuni della Sardegna”.
Il consigliere ha infine ribadito l’importanza di una maggiore attenzione da parte del Consiglio regionale verso il mondo produttivo isolano. “Le imprese sarde – ha sottolineato – sono costrette a varcare il mare ogni giorno per sopravvivere, e spesso vengono dimenticate. Eppure sono loro a creare lavoro, investire e far crescere la nostra economia. È il momento di ascoltarle e sostenerle con determinazione”.