di Vito Fiori
“Non c’è imbroglio, il provvedimento della Corte d’appello è davvero abnorme. E sembra quasi che ci si dimentichi che il Consiglio regionale non è un consiglio comunale qualsiasi. Quest’ultimo può essere sciolto dal Prefetto ma per il primo, lo prevede l’articolo 50 dello Statuto sardo, serve la firma del Presidente della Repubblica. Il Consiglio regionale è un organo parlamentare, non scherziamo”.
Andrea Pubusa, avvocato, docente di Diritto amministrativo dell’università di Cagliari, dall’alto dei suoi quasi 80 anni e della sua lunga esperienza professionale, sa di cosa parla.
“Sono partiti tutti in quarta sostenendo che la presidente Alessandra Todde è decaduta ma non è esattamente così. Intanto perché è necessario l’accertamento della giunta per le elezioni del Consiglio regionale, che dovrà verificare le carte prima di trasmetterle allo stesso Consiglio. E poi sarà l’aula a decidere, eventualmente, se votare a favore o rigettare la decadenza della presidente. E, trattandosi di un organo politico, potrebbe entrare nel merito della questione”. Continua Pubusa: “A mio avviso siamo davanti a un’infrazione non sostanziale, cioè, non vedo alcuna lesione della legge che si vuole proteggere”.
Insomma, per lei la Todde non rischia di essere dichiarata decaduta.
“In teoria sì, ma non credo che l’aula sia d’accordo. Perché il Consiglio regionale, e lo sottolineo, può essere sciolto dal Presidente Mattarella solo in presenza di gravissime violazioni che, nella fattispecie, non si ravvisano”.
Come si è arrivati a questo?
“Sinceramente, penso che la Todde si sia affidata a dei collaboratori incapaci, superficiali, che farebbe bene a cacciare”.
C’è chi sostiene che la presidente della Regione non può assumere atti perché, in virtù della sua decadenza, risulterebbe inefficaci e nulli: così non si rischia di paralizzare l’amministrazione?
“È un errore. La presidente Todde può prendere decisioni e firmare qualsiasi delibera e atto amministrativo. La giurisprudenza su questo aspetto è molto chiara. Non è previsto alcun vuoto, gli atti sarebbero inefficaci e nulli solo successivamente alla decadenza definitiva. Non mi sembra sia questo il caso”.