Todde dichiarata decaduta, l’ordinanza-ingiunzione e le contestazioni

Bisognerà attendere del tempo e non si sa ancora quanto per capire se dopo la decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale, istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari, che ieri pomeriggio le ha notificato la dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliere regionale Alessandra Todde dovrà lasciare il Consiglio regionale e, conseguentemente, la presidenza della Regione. La presidente ha annunciato subito che “impegnerò l’atto” e che intanto “continueremo a lavorare”. Ma cosa ha portato alla decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale guidato da Gemma Cucca (presidente della Corte d’Appello) e composto dai magistrati di Corte d’Appello Dario De Luca, Francesco Alterio, dalla giudice per i minori Salomè Bene, dal professore Riccardo Fercia e, infine dai commercialisti Roberta Asuni e Tullio Conti.

Sul documento “ordinanza-ingiunzione” consegnato alla presidente vengono contestate sei presunte irregolarità e sono tutte in qualche modo riconducibili alla mancata rendicontazione obbligatoria delle spese elettorali. Irregolarità per le quali nello stesso documento notificato ieri pomeriggio è prevista una sanzione pari a 40mila euro per “totale inosservanza della normativa che disciplina la rendicontazione delle spese elettorali”.

Tra le contestazioni ci sono:

  • La mancata nomina di un mandatario unico;
  • L’assenza di un conto corrente dedicato che sarebbe servito per garantire la tracciabilità dei fondi raccolti e spesi durante la campagna elettorale.
  • La presenza di due distinti mandatari – uno per la candidata e uno per il Movimento 5 Stelle – che renderebbe impossibile distinguere le spese personali da quelle del partito. Il Collegio non capisce se le spese “indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di consigliere sostenuti dal Movimento”.
  • L’omissione di una fattura per le spese elettorali che sarebbero riconducibili ai costi per l’energia elettrica e per la sede. Per questa parte l’ordinanza-ingiunzione è stata trasmessa “al presidente del consiglio regionale per quanto di sua competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di presidente della Regione Sardegna, nonché alla Procura della Repubblica stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni riportate e l’omesso deposito della citata fattura presente nel cassetto fiscale della stessa”.

Una settima contestazione sarebbe stata ritenuta giustificata nel corso dell’istruttoria dalla stessa presidente. Nell’atto ci sarebbe anche un’ipotesi sulla quale il Collegio rinvia gli atti alla Procura della Repubblica relativamente ad alcuni documenti non chiari che potrebbero portare a una ipotesi di falso.

Adesso il regolamento prevede che il presidente del Consiglio regionale convochi una seduta per pronunciare la decadenza della consigliera Todde. La governatrice ha già annunciato il ricorso – l’impugnazione avverrà davanti al Tribunale di Cagliari, in composizione monocratica – e nel caso in cui il giudice dovesse confermare la decadenza la decisone potrebbe essere portata davanti alla Corte di Cassazione. Nel frattempo, ma non si hanno certezze visto che si tratta del primo caso in Italia, è possibile che il ricorso comporti la sospensione della convocazione dell’assemblea regionale. (ma.sc.)

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