Una Sardegna più rappresentata in Europa, competitiva con le altre regioni italiane, protagonista nei grandi progetti scientifici internazionali e pronta a battersi contro una distribuzione iniqua delle risorse. Questo il messaggio che la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha portato alla quarta edizione del Festival delle Regioni, in corso a Venezia. «Le Regioni devono essere sempre più rappresentate, ancora di più in un contesto dove si decide, quindi in Europa», ha affermato Todde all’arrivo a Palazzo Ducale. «Il rafforzamento del Comitato delle Regioni è un obiettivo fondamentale, anche per garantire che i fondi di coesione siano utilizzati in modo da permettere a tutte le regioni, italiane e non solo, di competere con strumenti e regole uniformi».
«La Sardegna ha importanti questioni legate alle nostre specialità e particolarità. Non chiediamo trattamenti di favore, ma parità di accesso a infrastrutture e risorse», ha ribadito Todde. «Non vogliamo una distribuzione iniqua, e scontiamo un forte gap infrastrutturale ereditato da anni di mancati investimenti». A titolo emblematico, Todde ha ricordato il caso di Nuoro: «È l’unico capoluogo di provincia in Italia a non avere una ferrovia. È inaccettabile». Da qui la necessità, ha sottolineato, di avviare investimenti strutturali che colmino questo ritardo e permettano alla Sardegna di essere parte attiva nello sviluppo nazionale ed europeo.
Tra i dossier più importanti per il futuro dell’isola, Todde ha rilanciato il progetto dell’Einstein Telescope. «Parliamo di un’opportunità unica, capace di trasformare il nostro tessuto economico e scientifico. Porterebbe sull’isola 1.500 scienziati in pianta stabile. È un progetto che non possiamo permetterci di perdere». Todde poi ha anche ribadito la posizione della sua Giunta contro un’autonomia differenziata che rischi di cristallizzare le disuguaglianze. «Abbiamo fatto opposizione a una legge che premiava le regioni più ricche», ha dichiarato. «Con il nostro gap infrastrutturale e di collegamenti, non saremmo mai in grado di colmare il divario con regioni molto più integrate nel sistema europeo. Per questo chiediamo che le risorse siano distribuite con equità, affinché anche la Sardegna possa essere orgogliosamente competitiva».