Alessandra Todde è intervenuta al congresso di Europa Verde Sardegna che si è tenuto oggi a Sassari. Di fronte alla platea, la presidente della Regione ha ribadito l’unità della coalizione e rilanciato argomenti come ambiente, energia, autonomia e partecipazione giovanile. “I temi che porta avanti Europa Verde in Sardegna sono anche i miei temi, i nostri temi”, ha esordito Todde, ricordando il suo impegno europeo tra i banchi dei Verdi e le battaglie condivise con il M5S in difesa dell’ambiente. Pur riconoscendo differenze fisiologiche tra le forze politiche della coalizione, la presidente ha rivendicato “un lavoro tenace per l’unità, che ha portato alla vittoria dello scorso anno”.
Non sono mancati momenti di forte tensione politica, come l’attacco diretto al presidente del Senato, Ignazio La Russa, colpevole di aver invitato a non votare ai referendum: “Trovo vergognoso che a lanciare un messaggio del genere sia la seconda carica dello Stato. La democrazia si esercita partecipando, non promuovendo l’astensionismo. Io invece invito tutti a votare, a farlo con convinzione, e chiedo ai sardi di lasciare un segno forte alle urne”.
Sul fronte energetico, Todde ha riaffermato la piena sintonia con Europa Verde: “Non saremo mai in contrapposizione sulla difesa dell’ambiente. Insieme stiamo lavorando con i sindaci e le comunità per stabilire regole condivise, fermare la speculazione e difendere il paesaggio. Stiamo aggiornando un piano energetico fermo dal 2016, investendo sulle rinnovabili e sulle comunità energetiche. E difenderemo con forza l’acqua pubblica: finché ci saremo noi, non sarà mai privatizzata”.
Durissima anche la presa di posizione contro la proposta del centrodestra nazionale sulle basi militari: “Il Ddl 1887 mina l’autonomia delle regioni, sottraendo il controllo su ampie porzioni di territorio destinate a usi militari. Non possiamo accettare che qualcuno a Roma decida per noi. Ribadisco con fermezza: in Sardegna decide la Sardegna”.
Il discorso si è chiuso con un appello a “non abbassare la testa” di fronte agli attacchi: “Siamo un’anomalia, la dimostrazione che la destra può essere sconfitta. Non ci fermeremo. I corvi di cui parlava Falcone sono quelli che oggi combattono ogni tentativo di cambiamento: qui in Sardegna ce ne sono, ma non ci piegheranno. Andiamo avanti, a testa alta”.