Test obbligatori, scontro istituzionale. Governo impugna e la Regione attacca

Nuova battaglia tra Governo e Regione sul fronte della lotta al coronavirus. Da Roma è arrivato lo stop all’ordinanza che prevede test obbligatori per i passeggeri in entrata, che non si siano presentati all’imbarco con una certificazione di negatività al Covid-19, uno smacco per il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha accusato il Governo di aver perpetrato un “ricorso ideologico e arrogante”. L’ordinanza firmata dal governatore aveva suscitato le proteste da parte degli operatori turistici e degli imprenditori, contrariati soprattutto dalla tempistica con la quale è stato assunto il provvedimento. Poco convinti anche  operatori degli scali aeroportuali e dei porti sardi, convinti che le nuove regole avrebbero creato maggiori difficoltà nella gestione dei passeggeri in transito.

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Così, dopo che il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, aveva annunciato provvedimenti, è arrivata la conferma dell’impugnazione che ha aperto lo scontro (più politico che sanitario) tra Regione e Governo. Il presidente Solinas ha sottolineato che “La scelta del ricorso conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l’autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l’azione di governo di una Regione evidentemente non allineata”. Da qui la volontà di “difendere in tutte le sedi le nostre ragioni  per contenere la nuova diffusione del virus e tutelare la salute del popolo sardo. Altri, è evidente, dovranno certamente assumersi tutte le responsabilità”.

 

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