Protesta da parte delle forze politiche Irs, Progres e Torra – impegnate nel processo di dialogo ‘Est Ora’ – che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica, tramite l’avvocato Adriano Sollai, per segnalare che le disposizioni del Governo italiano comportano la “clamorosa violazione del diritto di circolare liberamente riconosciuto dalla Carta dei diritti dell’Unione Europea e dalla stessa Costituzione italiana”.
L’obiettivo degli esponenti indipendentisti, è denunciare le limitazioni introdotte dai decreti legge del governo Draghi perché “risultano lesive della libertà di circolazione dei cittadini sardi i quali, diversamente da quelli italiani, a parità di condizione, non hanno la possibilità di muoversi in qualsiasi parte del territorio statale“.
Le misure governative “sono fortemente discriminatorie e non hanno nessuna ragion d’essere dal punto di vista sanitario perché bisogna considerare che l’effettuazione di un tampone rapido prima dell’imbarco rappresenterebbe, con tutta evidenza, una forma di precauzione sanitaria decisamente più valida rispetto a quella offerta dalla certificazione verde ottenuta per aver effettuato la vaccinazione o per aver contratto il virus, la quale non può certo assicurare che il soggetto che ne abbia possesso non sia positivo e in grado quindi di contagiare un numero indeterminato di persone”.
Per Irs, Progres e Torra la norma in vigore “è illogica ancor prima che discriminatoria infatti non solo non salvaguarda il bene della salute della collettività ma è tale da determinare una inaccettabile disuguaglianza tra cittadini in base al luogo in cui essi abitano”.
Lo Stato italiano “impedisce di circolare liberamente ai cittadini sardi che non hanno aderito alla campagna vaccinale su base prevalentemente volontaria e che, non potendo raggiungere il continente con i propri mezzi privati, sono impediti nell’adempimento di fondamentali esigenze di lavoro, di studio o di salute, come invece può fare un cittadino che abita sulla penisola italiana”.
Per questi motivi gli indipendentisti repubblicani chiedono che la Procura valuti la sussistenza di ipotesi di reato e possa procedere nei confronti di coloro che eventualmente risulteranno responsabili di comportamenti e azioni in danno di migliaia di cittadini sardi.