Monta la protesta di 611 studenti dell’Università di Sassari: risultano idonei alle borse di studio ma sono stati esclusi per questioni burocratiche. A questi si aggiungono altri 50 di giurisprudenza “che non sono stati nemmeno considerati idonei alla borsa per uno stupido fraintendimento tra l’università e l’ente”, come ha denunciato nei giorni scorsi il consigliere regionale Pd Roberto Deriu. Ora a prendere posizione è il presidente dell’Ersu di Sassari, Massimo Sechi: “Finora abbiamo atteso che la Regione provvedesse alla copertura totale delle borse di studio agli studenti idonei senza replicare alle polemiche, ma chiediamo certezze – dice -. In aprile abbiamo destinato 1 milione e 700mila euro dell’avanzo di amministrazione alla copertura delle borse, e in luglio abbiamo redatto il nuovo bando. In settembre, a bando chiuso, la Giunta regionale ha deciso di destinare quella somma ad altri interventi – lamenta il presidente -. Allora abbiamo chiesto alla Regione uno stanziamento immediato per garantire il sussidio agli aventi diritto”.
Con risorse trasferite dallo Stato e l’accreditamento del saldo della tassa regionale, a inizio dicembre l’Ersu ha potuto garantire altre borse, lasciando fuori 150 studenti. “Molte matricole non hanno perfezionato l’iscrizione, e se non lo faranno entro i termini perderanno l’idoneità al sussidio, così i beneficiari diminuiranno – prosegue Massimo Sechi -. Stiamo cercando di rimediare alla situazione con le risorse che via via si rendono disponibili. Aspettiamo l’impegno dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu“. Ora, denuncia il presidente, “Ersu non può garantire le borse ai non beneficiari rimasti fuori dal contributo, ma senza l’intervento della Giunta regionale difficilmente potrà prevedere la copertura per il prossimo anno”. Sechi chiede alla Giunta e all’assessore “accortezza e capacità di previsione per consentire a questo ente di affrontare il lavoro con più serenità”.