Strappo definitivo nel Psd’Az, lasciano Chessa e Maieli: “Partito che distrugge”. Solinas: “Buon vento”

Christian Solinas si era mosso in anticipo augurando “buon vento” ai due dissidenti del Psd’Az, Gianni Chessa e Piero Maieli, che si erano autosospesi in polemica coi vertici del partito. La decisione di lasciare il partito era nell’aria da giorni e oggi è arrivata l’ufficialità: “Con grande rammarico che desideriamo formalmente rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni dal Partito sardo d’Azione”, scrivono i due consiglieri regionali. Proprio ieri l’ex presidente della Regione – e rieletto segretario sardista – aveva diffuso una nota aspra indirizzata agli ex, sostenendo che “il partito rinasce depurato da alcune scorie che hanno cercato di avvelenarne la militanza e minare i rapporti interni con una costante azione di sabotaggio”. E aggiungendo: “In oltre un secolo il nostro partito ha conosciuto decine di scissioni sulle più svariate questioni ed è sopravvissuto alla fuoriuscita di personalità del calibro di Emilio Lussu che voleva la fusione con il Partito Socialista – dice -, figuriamoci se oggi ci si può preoccupare di chi, eletto grazie alle nostre liste senza mai essere diventato sardista, va via per proprio capriccio e per di più verso un’allegorica arca di Noè del Terzo Millennio”.

Oggi il passo ufficiale dei due. “La decisione, seppur ponderata a lungo, riteniamo sia inevitabilmente condizionata della crisi democratica che da troppo tempo attraversa un partito sempre più carente di idee, di proposte concrete per il futuro della Sardegna. Un partito che invece di costruire, distrugge”. Poi l’affondo: “L’appena riconfermato segretario si colloca in una posizione nettamente distante dalle vere esigenze, ansie e aspirazioni del popolo sardo, preferendo invece mantenere uno status quo che probabilmente mira solamente a preservare i propri interessi personali. Un passo indietro da parte del segretario e del presidente, all’ultimo congresso, sarebbe stato un gradito segnale verso i sardi riconoscendo così gli errori commessi, affrontando gli evidenti problemi in modo coraggioso e determinato”.

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