Stop a tratte Tirrenia, il caso in Regione. ‘Priorità è garantire la mobilità dei sardi’

L’annunciato stop ad alcune tra le principali tratte marittime da e per la Sardegna da parte di Tirrenia arriva in Consiglio regionale con una mozione della Lega. Il documento impegna il presidente e la giunta regionale ad intercedere con il Governo nazionale per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, “in virtù anche del carattere economico-sociale che esso riveste”.

Per i consiglieri di maggioranza, “è assolutamente inaccettabile e intollerabile il silenzio ad opera di ministero e Governo circa il nuovo bando per la continuità territoriale marittima che ci porta oggi ad assistere al blocco di alcuni collegamenti. Sì sta mettendo in pericolo l’economia di un’intero territorio, di un’intera Regione, oltre che, ovviamente, mettere in discussione il sacrosanto diritto dei nostri cittadini a spostarsi su tutto il territorio nazionale e comunitario – sostiene il capogruppo Lega Dario Giagoni – La Sardegna, i sardi, meritano delle risposte, la Regione merita degli interlocutori realmente interessati a fare il bene della nostra terra. Non c’è più tempo per ignorare le richieste: il Governo deve agire immediatamente”.

La vice presidente della Giunta e assessora regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, sostenendo la richiesta della Fasi  (Federazione delle associazioni sarde in Italia ) alla ministra De Micheli ribadisce che “il diritto alla mobilità con collegamenti efficienti è un punto essenziale e irrinunciabile. Ci troviamo di fronte alla improcrastinabile necessità di affrontare con urgenza la preoccupante situazione relativa ai trasporti da e per la Sardegna  auspicando quanto prima alla immediata attivazione delle procedure per la definizione del bando”. E l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde afferma che “è fondamentale che anche l’Unione Europea faccia capire all’Italia in primis e alla Sardegna poi, come muoversi in questa tematica storica che per troppo tempo è stata un blocco allo sviluppo e che può diventare sia lo strumento per dare effettività al diritto alla mobilità dei cittadini sardi, sia l’apertura delle nostre realtà imprenditoriali a nuovi mercati”.

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